Balzelli verdi nemici dell’ambiente

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Di Il Foglio
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Balzelli verdi nemici dell’ambiente

L’Istat ha certificato che il gettito delle imposte di natura ambientale è ammontato, nel 2024, a ben 50,567 miliardi di euro, circa 6 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una cifra imponente, che mostra quanto il fisco italiano già oggi gravi pesantemente su consumi e attività a impatto ambientale. Eppure, a fronte di questo enorme gettito, solo 513 milioni sono stati reinvestiti per l’ambiente. L’anno prima erano stati 5 miliardi, quasi dieci volte tanto.

 

Il maggior contributo arriva dai trasporti, con le accise sui carburanti che continua a rappresentare la voce principale, seguite dall’ecotassa sui rifiuti, dai tributi provinciali e da una serie di imposte minori che, sommate, pesano come un’imposta generale sulla vita quotidiana. Con i suoi 50 miliardi di euro di gettito, le tasse ambientali rappresentano uno dei più grandi introiti fiscali per lo stato italiano: una realtà che smentisce radicalmente la narrazione dominante secondo cui l’Italia sovvenzionerebbe attività ambientalmente dannose per decine di miliardi di euro. Per anni, report e studi hanno ripetuto questa tesi, alimentando l’idea che il paese finanziasse i “nemici del clima”. In realtà, il cosiddetto “catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi” (SAD) includeva voci paradossali: tra queste, perfino l’imposta ridotta sulla prima casa, come se non essere tartassati dal fisco per un’abitazione fosse un danno ecologico. Nel frattempo, è stata anche corretta la voce principale di quel catalogo, cioè la differenza di accisa tra gasolio e benzina, un’imposta leggermente più bassa sul gasolio che veniva considerata, incredibilmente, un sussidio “inquinante”. Oggi quella differenza è stata ridotta, e si andrà a esaurire, e dunque uno dei principali argomenti di quella narrativa è venuto meno. Forse è il momento di chiudere questa discussione sterile e ideologica e di concentrarsi su ciò che davvero serve: politiche ambientali che premiano l’innovazione, non che puniscono indiscriminatamente chi lavora, si sposta o produce.

 

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Autore
Il Foglio

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