Bagnaia, rivincita e rimpianti: l'ammissione di Tardozzi e il perché del fumo sulla Ducati. Marquez: "Ritrovata la pace"
- Postato il 28 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Non poteva esserci una giornata più trionfale per la Ducati. In quel di Motegi, per il fine settimana del GP del Giappone, Marc Marquez con il podio nella gara al Twin Ring si aggiudica il tanto agognato settimo titolo in carriera nella MotoGP, nono nelle competizioni mondiali se contiamo le altre categorie, eguagliando così il record di Valentino Rossi. Ma non solo: la casa di Borgo Panigale festeggia anche il ritrovato Francesco Bagnaia, che dopo una stagione di frustrazioni è tornato al successo, conquistando in maniera dominante (e più forte degli imprevisti) il Gran Premio in terra nipponica.
- Marquez in pace con sé stesso dopo gli anni difficili
- "Fallisci se non ci provi"
- Il trionfo di Bagnaia, Tardozzi: "Dovevamo arrivarci prima grazie alle sue indicazioni"
- Il caso del motore in fumo della moto di Bagnaia
- Il rammarico di Bagnaia
Marquez in pace con sé stesso dopo gli anni difficili
Marc Marquez l’aveva promesso al nonno, come svelato nelle interviste post trionfo: questo sarebbe stato l’ultimo tentativo per provare a conquistare un titolo mondiale dopo la tregenda delle varie operazioni che negli anni scorsi, in particolare dopo i fatti di Jerez del 2020 e la sequela di interventi. Lo spagnolo, sappiamo tutti, nelle ultime stagioni con Honda sembrava ormai smarrito e destinato ad un mesto ritiro dalle scene.
Poi la rinascita con Ducati, prima tramite il team Gresini e quindi quest’anno nella squadra ufficiale, tanto voluta e che ha ripagato con un feeling completo con la GP25 e una sequenza impressionante di vittorie tra Sprint e gare lunghe. “Non voglio ricordare ciò che ho passato, voglio solo godermi questo momento”, è una delle prime frasi proferite da Marquez a Sky Sport e agli altri media.
E ha assicurato: “Ora ho trovato la pace con me stesso. Ho fatto un errore enorme tornando alle gare troppo presto [riferendosi al mancato recupero fisico dopo gli infortuni e le operazioni degli anni scorsi, che minarono l’ultima parte della sua carriera con Honda, ndr]. Ma ho lottato tantissimo e sono tornato a vincere. Da solo però sarebbe stato impossibile, molte persone mi hanno aiutato a farcela”.
“Fallisci se non ci provi”
E ancora: “L’essere umano ha la grande dote di dimenticare il male e pensare invece il bene, almeno questo è ciò che fanno gli ottimisti, e io ho visto una luce in fondo al tunnel, anche grazie a chi mi ha aiutato a scorgerla. Dopo Jerez ero entrato in circolo vizioso, tornando troppo presto ho rovinato tutto, la colpa era mia. Perciò posso dire che è stata una battaglia contro me stesso ma ora sono in pace”. Anche per via di un ideale cerchio che si è chiuso, visto che al terzo posto in Giappone si è posizionata proprio una Honda con in sella l’ex campione del mondo Joan Mir.
Marquez ha reso poi merito al fratello Alex, diretto inseguitore in classifica e diretto rivale per il titolo: “Lui mi ha aiutato molto, anche senza volerlo”, spingendolo a migliorarsi. E riguardo il confronto con altri nomi dello sport caduti e poi rialzatisi, lo spagnolo non ha voluto inserirsi: “Vorrei che le persone mi ricordassero per averle ispirate e dato tutto. Alla fine nella vita è una questione di tentativi, di prove, ma se non riesci non significa che è un fallimento: fallisci se non ci provi”.
Il trionfo di Bagnaia, Tardozzi: “Dovevamo arrivarci prima grazie alle sue indicazioni”
L’altra faccia del trionfo Ducati è quella di Francesco Bagnaia, che dopo sedici gare di delusioni più o meno grandi (soprattutto nelle ultime) ha finalmente trovato la quadra con la moto. E a tal proposito il team manager Davide Tardozzi ha fatto un’ammissione: “Abbiamo lavorato duramente per tanti mesi per riportarlo nella giusta dimensione. Assieme a quella di Marc sono due gioie identiche. Riguardo Pecco abbiamo impiegato troppo tempo per capire come risolvere i problemi, mentre lui ci ha sempre fornito le giuste indicazioni. Purtroppo siamo arrivati tardi, ma l’intesa tra noi e la fiducia sono sempre rimaste intatte”.
Il caso del motore in fumo della moto di Bagnaia
Eppure Bagnaia se l’è vista brutta, nel senso che potremmo essere qui a parlare di un’altra disfatta a causa di un imprevisto al motore della sua GP25, che ha iniziato a fumare nel corso degli ultimi nove giri. Il rischio non è soltanto che la moto si fermasse, ma che i commissari della FIM, giunti nel box della Ducati, decidessero di chiedere alla squadra di far ritirare il proprio pilota per una questione di sicurezza e di conformità alle regole tecniche.
Alla fine il problema, dovuto alla bruciatura dell’olio senza fuoriuscite a quanto pare, non ha impedito a Pecco di chiudere la gara e in gloria. Tra l’altro lo stesso piemontese non si è accorto di nulla, come ha spiegato a Sky Sport dopo la gara.
“Io ho continuato a spingere, al limite sentivo di un uscire un po’ piano dalle curve. Non so cosa sia successo, ma ci mancava pure che mi squalificassero. E in tal caso non l’avrei presa bene”, ha scherzato Bagnaia.
Il rammarico di Bagnaia
A cui resta un rammarico dopo un fine settimana così trionfale, coronato anche dalla pole e dal successo nella Sprint: “È davvero un peccato non aver potuto sfruttare quello che avrei potuto fare da sempre. In questo weekend per la prima volta le cose sono state a posto e abbiamo fatto paura, difficile immaginare di trovare una quadra dopo un anno così, però meglio tardi che mai”.
Bagnaia ha inoltre ammesso che la svolta è avvenuta ai recenti test a Misano, dove ha iniziato a divertirsi di nuovo a guidare la sua moto. E si è definito “un testone” per averci creduto nonostante le cose non andassero per il verso giusto. “Ho sempre saputo che se fossi stato nelle condizioni di stare davanti l’avrei fatto. I fatti parlano, questo è il nostro livello. Le prossime gare? Correremo su piste amiche sia per me che per Marc, faremo quindi tutto il possibile. E non sarebbe male continuare a lottare da qui alla fine della stagione”, ha concluso Pecco.