Bagheria, 21enne trovata morta in piscina durante una festa privata. Il legale: “Ci sono tanti punti oscuri”

  • Postato il 2 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È stata trovata priva di vita nella piscina di una villa a Bagheria, nel Palermitano, dove era in corso una festa privata. La vittima è la 21enne pallavolista Simona Cinà. Ad accorgersi della morte sono stati alcuni giovani che partecipavano, la notte tra venerdì e sabato, al party. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno tentato in tutti i modi di rianimare la giovane. Ma, secondo quanto denunciato dal legale della famiglia, sono tanti i punti da chiarire sulla tragedia.

“Ci sono troppe cose che non tornano“, spiega l’avvocato Gabriele Giambrone. “Nessuno per molto tempo si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani. Poi la ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?“, rimarca il penalista.

La villa, in via Sant’Isidoro, è stata sequestrata e sul corpo della giovane i magistrati di Palermo disporranno l’autopsia. Per tutta la notte sono stati ascoltati gli altri partecipanti alla festa. Il legale punta il dito anche sulla gestione dei momenti successivi alla tragedia. “Nessuno ha avvertito i genitori che, preoccupati perchè alle 4.50 Simona non era tornata, hanno telefonato al suo cellulare. Ha risposto un giovane – racconta il legale – che ha detto che la figlia stava male. Si sono precipitati nella casa, dove c’era stata una festa di laurea, e l’hanno trovata morta“. Il 118 sarebbe stato chiamato intorno alle 4.

La migliore amica aveva lasciato Simona al party alle 3. Cosa è accaduto tra le 3 e le 4? “Abbiamo chiesto che si faccia urgentemente l’autopsia”, continua il legale che è arrivato alla villa all’alba e ha trovato ancora decine di ragazzi in attesa di essere interrogati. “Nessuno ha visto o sentito nulla eppure alcuni erano ancora bagnati, segno che erano da poco usciti dalla piscina. Come è possibile che non si siano accorti di niente?”, dice. Altro aspetto poco chiaro, per il penalista, è la scena che si sono trovati davanti gli investigatori. “La casa era pulita e non c’era traccia di alcolici – spiega – Mi pare strano. Basta pensare che nell’invito mandato agli ospiti su WhatsApp si garantiva ‘ci teniamo a tenervi idratati’ con accanto simboli di alcolici. Eppure quando siamo arrivati c’erano solo sacchi di plastica con bottigliette di acqua vuote dentro”, conclude l’avvocato.

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Il Fatto Quotidiano

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