Bagarre su Norma Cossetto, la consigliera Ghio: “Ho ricevuto minacce di morte, querelerò”
- Postato il 10 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Dichiarazioni “travisate” o “maliziosamente non capite” e poi strumentalizzate, fomentando un odio crescente sui social che ha spinto la consigliera comunale di Avs, Francesca Ghio, a procedere con la querela di decine di commentatori su gruppi e pagine Facebook, compresa quella di Fratelli d’Italia nazionale.
Sulla querela dei tre consiglieri di opposizione (Mauro Avvenente Lorenzo Pellerano e Vincenzo Falcone) che l’hanno attesa poi fuori dall’aula “urlandomi addosso e venendomi a pochi centimetri dal viso”, la consigliera sta ancora valutando “in attesa di raccogliere tutte le testimonianze e i dettagli”, come ha spiegato il suo avvocato, Michele Ispodamia.
Che cosa è successo in consiglio comunale su Norma Cossetto
Ghio, come noto, nel corso del consiglio comunale di martedì 7 ottobre ha denunciato di essere stata vittima di un’aggressione verbale successiva a un suo intervento su Norma Cossetto, la studentessa istriana uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani, cui è dedicata una targa in Oregina più volte oggetto di vandalismo.
In Sala Rossa il centrodestra aveva presentato un ordine del giorno per chiedere un impegno da parte della giunta Salis ad avviare le indagini e a prendere le distanze dagli episodi, ed è stato proprio commentando questo ordine del giorno che Ghio ha ricordato “per verità storica, che Norma Cossetto era iscritta al partito fascista”.
L’opposizione è subito esplosa, interrompendo l’intervento e abbandonando l’aula per protesta, la seduta è stata sospesa ed è stata convocata una capigruppo. Ed è qui che a Ghio, racconta lei stessa, è stata tesa una sorta di imboscata : “I consiglieri Avvenente, Falcone e Pellerano mi stavano aspettando in corridoio – sottolinea – se non fossi stata una donna non lo avrebbero fatto. Quando me li sono trovata davanti mi sono avvicinata per calmare gli animi, mi sono trovata davanti tre persone che mi urlavano in faccia. Uno di loro ha anche fatto il gesto dell’allattamento, riferendosi a quando allattavo mia figlia in consiglio”.
Ghio chiarisce: “Mai detto o voluto dire che la morte di Cossetto era giustificata”
“La prima cosa da chiarire – dice l’avvocato Ispodamia – è che l’intervento di Francesca Ghio non aveva nulla a che fare con l’equazione che è stata fatta successivamente, ovvero che ‘Norma Cossetto era fascista e dunque meritava ciò che le è successo’, come invece è stato sostenuto anche da influenti rappresentanti del centrodestra sui social. In questo clima hanno iniziato ad arrivare centinaia di commenti con minacce di morte a Ghio e anche alla sua famiglia, oltre che pesantissime offese per cui abbiamo immediatamente preso provvedimenti”.
“Quelle frasi sono state chiaramente mistificate – proseguono Ghio e Ispodamia – L’intenzione era quella di spiegare che la targa è stata più volte vandalizzata alla luce di una verità storica, e cioè che Cossetto era fascista, figlia di un dirigente locale del partito fascista, iscritta ai Gruppi Universitari Fascisti. L’equazione è stata fatta da esponenti del centrodestra dopo, anche da chi quel giorno non era tra l’altro presente in aula. Mai si è inteso dire che questo giustificasse la violenza e l’omicidio, né è stato mai detto”.
Ipotesi querela anche per chi “ha fomentato l’odio online”
Ghio sta valutando anche di querelare rappresentanti di centrodestra che nei giorni scorsi hanno rilanciato la falsa ricostruzione di quanto accaduto: “Vedremo se sporgere denuncia per i reati eventualmente appurati – chiarisce Ispodamia – Di sicuro procederemo con le querele per diffamazione aggravata a mezzo stampa, minacce e istigazione a delinquere per questo odio che si autoalimenta sui social. Non sappiamo se tra chi la minaccia di morte ci sia veramente qualcuno che identifica in lei una nemica del rispetto e magari decida di farle del male, ed è irresponsabile che qualcuno cavalchi questa macchina del fango,”.
La consigliera non ha intenzione di chiedere le dimissioni dei tre consiglieri coinvolti nella vicenda “Sono sufficienti le scuse e la comprensione di quanto accaduto. I momenti violenti sono più frequenti in questa consiliatura, e noto che i miei interventi hanno una reazione diversa, come quelli di tutte le donne in Comune. È evidente che ricoprire dei ruoli di potere e avere la possibilità di esprimere un’opinione da donne giovani mette in difficoltà perché le reazioni sono violente: non si riesce a riportare l’aula a toni di civiltà”.
La proposta: “Mi piacerebbe organizzare un convegno su Norma Cossetto”
Poi la proposta: “Mi piacerebbe organizzare un convegno su Norma Cossetto, in cui spiegare perché è diventata una figura divisiva, fare un approfondimento con cultura e informazione. Io nasco e resto attivista, nonostante sia in politica, e quando seguo il mio cuore non mi sento di sbagliare. Però mi fa paura che esponenti politici facciano da cassa di risonanza per questo odio online”