Autovelox, Salvini annuncia la mappatura nazionale: cosa cambia da ottobre

  • Postato il 12 settembre 2025
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Stop agli autovelox nascosti. Matteo Salvini ha annunciato in Senato che entro ottobre tutti i Comuni dovranno comunicare al ministero ogni apparecchio, pena la disattivazione. Partito lo scorso agosto, il progetto impone agli enti locali di registrare i dispositivi presenti sul proprio territorio di competenza, in modo da distinguere gli strumenti di sicurezza reale dai dispositivi “furbetti”, collocati negli anni con l’obiettivo di rimpinguare le casse. Salvini ha definito l’iniziativa “una battaglia di civiltà”. Ad avviso del vicepremier, l’incolumità degli utenti merita sempre la priorità, senza però trasformare i controlli in un salasso a carico degli automobilisti.

Gli autovelox installati in prossimità di scuole, ospedali o case di riposo conserveranno un ruolo centrale nella prevenzione, ha sottolineato il ministro, mentre traballa la posizione dei macchinari nascosti in arterie a più corsie, ritenuti dal leader leghista un abuso nei confronti di pendolari e guidatori rispettosi dei limiti. Nel corso dell’intervento il titolare delle Infrastrutture ha rivendicato gli effetti positivi avuti dal nuovo Codice della Strada, su tutti i 91 morti, gli oltre 1.000 feriti e 7.000 incidenti in meno nei primi nove mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Frutto del lavoro congiunto di maggioranza e opposizione, anche se il sistema “non punitivo ma protettivo” avrebbe risparmiato una vittima si sarebbe detto orgoglioso.

Autovelox da comunicare entro ottobre

Il nodo cruciale resta la scadenza fissata: entro ottobre tutti i Comuni d’Italia dovranno trasmettere al ministero il numero e la posizione degli autovelox, con relativa documentazione di omologazione, in caso contrario i dispositivi saranno disattivati. L’operazione risponde a una criticità nota: l’assenza di una banca dati nazionale aggiornata, infatti ad oggi non esiste un censimento completo degli autovelox attivi, con differenze significative da Comune a Comune e spesso poca chiarezza sulle finalità delle verifiche.

Reazioni e prospettive

Il ministro non ha nascosto un altro aspetto: le multe generano ogni anno miliardi di euro di introiti per le casse pubbliche. Se da un lato molte sanzioni sono legittime, dall’altro negli anni si è consolidata la percezione che in alcuni casi i dispositivi siano stati usati per garantire entrate facili ai bilanci locali, da qui la scelta di puntare sulla trasparenza. A Dritto e Rovescio su Rete 4, Salvini ha fatto il punto della situazione:

“Un tema che da ministro ho affrontato oggi in Senato a Roma prima di venire qui è il tema delle multe. Però ci sono miliardi di euro di multe che gli italiani pagano, molte giustificate. Oggi mi sono occupato di autovelox: gli autovelox che servono a fare sicurezza dove c’è un asilo, un ospedale, una casa di riposo, assolutamente sono fondamentali. Purtroppo negli anni per fare cassa sulla pelle dei lavoratori hanno messo anche tanti autovelox furbetti, nascosti, su strade a due tre quattro corsie. Oggi sono intervenuto entro ottobre tutti i comuni d’Italia dovranno comunicare al Ministero quanti sono gli autovelox, dove sono, perché e se sono omologati, quelli che non verranno comunicati verranno spenti”

In gioco, un nuovo equilibrio tra sicurezza stradale e rispetto dei diritti degli automobilisti.

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