Autobrennero, Salvini riapre il bando da dieci miliardi per la concessione: ma per partecipare ci sono solo cinque giorni
- Postato il 2 dicembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Cinque giorni di tempo per un piano di investimenti da dieci miliardi di euro. È questo il limite temporale – ore 12 di mercoledì 3 dicembre – fissato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per partecipare alla gara per la concessione della A22, l’autostrada del Brennero (314 chilometri da Modena al confine di Stato) che collega Emilia Romagna, Veneto e Trentino-Alto Adige all’Austria e al centro Europa. Se si calcola che il bando è stato pubblicato sul portale degli appalti nel pomeriggio di venerdì 28 novembre, alla vigilia del weekend, sono pochissimi i giorni a disposizione degli interessati per presentare l’offerta ad acquisire la concessione, in regime di proroga dal 2014 e su cui pende una contestazione dell’Unione europea.
Il via libera venuto da Sergio Moschetti, direttore generale del Mit, ha rimesso in moto una procedura che si era arenata alla fine di giugno. Notevole soddisfazione è stata espressa dai governatori delle due province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, che in questi mesi (assieme ad Autobrennero) avevano ripetuto gli appelli per dar corso alla gara. Il blocco era stato causato dall’attesa per la decisione della Corte di giustizia europea sulla legittimità della finanza di progetto proposta. In base al codice degli appalti italiano, infatti, vale il diritto di prelazione per il proponente del progetto. Contro questo diritto era insorta Autostrade per l’Italia che chiedeva l’annullamento del bando, ma ad agosto il ricorso è stato ritirato.
Contro il project financing non ci sono solo i privati, ma anche l’Unione europea, che due mesi fa ha inviato al Mit una lettera di messa in mora sostenendo che la finanza di progetto “non presta le adeguate garanzie procedurali a presidio del rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione e lascia invece uno spazio troppo ampio alla discrezionalità dell’amministrazione aggiudicatrice”. Il ministero si era fermato aspettando una sentenza della Corte di giustizia, che però riguarda un altro bando italiano e che potrebbe arrivare tra molti mesi.
Nell’appalto che viene riaperto il Mit, come accade in questi casi, si riserva di non espletare la gara, di non diramare inviti, né di procedere all’aggiudicazione. In ogni momento il bando potrà essere annullato o potranno esserne modificati i termini. Grande cautela, con un occhio a Bruxelles: “Il bando ha tenuto conto della eventualità che gli organi dell’Unione europea possano ritenere il diritto di prelazione nelle procedure di finanza di progetto non compatibile con il diritto eurocomunitario e pertanto il presente procedimento resta condizionato a quelle decisioni”. Sulla base di queste premesse la gara è ripartita.
Si aprono ora gli interrogativi su chi sia interessato ad ottenere la concessione della tratta autostradale. L’elenco comincia con Autobrennero, che a inizio 2025 aveva annunciato di aver trovato gli investitori per sostenere la partecipazione al bando. Una dichiarazione analoga era stata espressa da A4 Holding, che è gestita dagli spagnoli di Abertis, una controllata del gruppo Mundys (ex Atlantia) riconducibile alla famiglia Benetton. Secondo alcune indiscrezioni vi sarebbero anche un paio di gruppi imprenditoriali italiani.
“C’è soddisfazione, perché la riapertura era, da noi territori, Trento e Bolzano e giù fino a Modena, richiesta e attesa. Oltretutto il bando non ha impugnative, non ci sono ricorsi, perché quelli che c’erano non ci sono più, quindi questa era la decisione che ci attendevamo dal Mit” ha dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “Ringraziamo le strutture del ministero e il ministro Matteo Salvini per questa decisione e ora riteniamo che si possa procedere come stabilito. Questo è un grande messaggio di fiducia per il percorso che avevamo messo in campo e per la nostra concessione. Autostrada del Brennero quello che doveva fare lo ha fatto, forse ci sarà da aggiornare qualche dato ma il piano da 10 miliardi già presentato resta quello”.
La stessa soddisfazione riguarda Autobrennero. A pensarla in modo diverso è il Codacons. L’associazione dei consumatori ha inviato il 20 novembre al Mit, alla Commissione Europea, all’Anac, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla Corte dei Conti un’istanza di annullamento in autotutela del decreto con cui il Mit aveva sospeso la gara. Invece di annullare la clausola con il diritto di prelazione, lo stop aveva assicurato ad Autobrennero una nuova proroga. Ora la procedura è stata riavviata, ma dovrà prima o poi fare i conti con il giudizio europeo, secondo cui devono essere garantiti i principi di concorrenza e trasparenza nell’assegnazione della concessione.
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