Auto assicurate come storiche, scoperta una nuova truffa

  • Postato il 14 marzo 2025
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  • Di Virgilio.it
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Un’ampia indagine ha portato alla luce una truffa nel settore delle assicurazioni auto, focalizzata in particolare sulle polizze dedicate ai veicoli storici. A partire da gennaio 2024, un sistema fraudolento è riuscito ad assicurare come storiche circa 270 automobili che, in realtà, non possedevano i requisiti per tale classificazione, essendo prive della necessaria certificazione di interesse storico.

La truffa con le finte auto storiche

Il fulcro della truffa ruota attorno a un’agenzia assicurativa di Vercelli, nella quale un dipendente, in accordo con un broker assicurativo con base a Napoli, ha orchestrato il meccanismo illecito. Il modus operandi prevedeva l’invio, da parte del broker napoletano, dei dati relativi a veicoli comuni, presentandoli falsamente come auto di interesse storico attraverso la falsificazione della documentazione necessaria per attestare la loro storicità.

Questo schema fraudolento ha coinvolto proprietari di autovetture dislocati su tutto il territorio italiano. Questi ultimi, grazie alla complicità del broker e del dipendente dell’agenzia di Vercelli, hanno potuto beneficiare di condizioni assicurative agevolate, specificamente pensate per i possessori di auto storiche, ma indebitamente applicate a veicoli moderni e di uso quotidiano.

Le indagini della Polizia Stradale

Le indagini condotte dalla Polizia Stradale di Vercelli, che hanno portato alla scoperta della truffa, hanno rivelato un ulteriore aspetto preoccupante. È emerso, infatti, che anche altre agenzie assicurative, situate in diverse regioni d’Italia, sono state vittime di truffe simili. In questi casi, tuttavia, i clienti agivano in autonomia, senza la mediazione del broker napoletano.

Questi individui, con l’obiettivo di ottenere le tariffe vantaggiose riservate alle auto storiche, inviavano direttamente alle compagnie assicurative documentazione contraffatta. Le falsificazioni riguardavano principalmente la data di prima immatricolazione del veicolo, elemento cruciale per determinarne l’anzianità e, di conseguenza, la potenziale qualifica come auto storica. In alcuni casi, la contraffazione arrivava a interessare anche il modello stesso dell’automobile, al fine di farlo rientrare nelle categorie di veicoli d’epoca o di interesse storico.

La scoperta della frode assicurativa

La scoperta di questa vasta rete di frodi è avvenuta grazie all’intervento – come anticipato – della Polizia Stradale di Vercelli che, una volta accertata la natura illecita delle operazioni, ha provveduto a segnalare l’accaduto all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (IVASS). L’IVASS è l’autorità amministrativa indipendente incaricata della vigilanza sul settore assicurativo italiano, e la sua informazione è un passo fondamentale per l’avvio di ulteriori accertamenti e per l’adozione di misure correttive volte a prevenire futuri episodi simili.

Al momento, le indagini preliminari sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno lavorando per definire con precisione l’entità complessiva del danno economico subito dalle compagnie assicurative truffate e per identificare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in questa complessa vicenda. Si attendono sviluppi che potrebbero portare a conseguenze legali per i responsabili di queste frodi assicurative.

Questo episodio sottolinea la necessità di una maggiore attenzione e di controlli più rigorosi nel processo di assicurazione dei veicoli, soprattutto per quanto riguarda la verifica dei requisiti necessari per l’ottenimento di tariffe agevolate legate alla storicità dei mezzi. La fiducia nel sistema assicurativo e la tutela dei consumatori onesti dipendono anche dalla capacità di contrastare efficacemente fenomeni di questo tipo.

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