Austria domenica al voto, l'estrema destra sfida i popolari

  • Postato il 28 settembre 2024
  • Di Agi.it
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Austria domenica al voto, l'estrema destra sfida i popolari

AGI - L'Austria, il Paese mitteleuropeo che si è sempre definito neutrale e storicamente molto vicino all'Italia anche per i decenni di questione altoatesina e del suo ruolo di potenza tutrice dell'Alto Adige-Suedtirol, potrebbe essere di fronte a una svolta epocale con l'estrema destra data per vincente alle prossime elezioni secondo i sondaggi.
Domenica alle ore 7 alle 17, sono chiamati alle urne 6,3 milioni persone su una popolazione complessiva di 9 milioni: il voto servirà per eleggere il nuovo Nationalrat (il Parlamento).

 

L'ultima volta che gli austriaci si erano recati alle urne era il settembre di cinque anni fa quando elessero cancelliere il popolare Sebastian Kurz (coalizione con i Verdi) diventato all'epoca, a 31 anni, il più giovane primo ministro di sempre al mondo.


Negli ultimi cinque anni sono accadute tante cose nello Stato nel cuore delle Alpi. La pandemia di coronavirus, le regole per uscirne, la caduta di Kurz, con tanto di dimissioni, il brevissimo interregno del compagno di partito nella OeVP Alexander Schallenberg (meno di due mesi) e dal 6 dicembre 2021 la nomina di Karl Nehammer anche lui dei Popolari.

 

L'estrema destra della FPOe del leader Herbert Kickl è attualmente al 29% dopo aver sorpassato prima OeVP e poi SPOe (socialdemocratici) tra fine 2022 e gennaio 2023. Gli ultimi dati dei sondaggi vedono rincorrere i conservatori della OeVP, che guidano l'Austria dal 1987, al 23%, quindi la SPOe al 21%.

 

La FPOe, il Partito della Libertà austriaco, dopo aver toccato il punto più basso nel 2019 a seguito dello scandalo per corruzione dell'Ibizagate che aveva visto coinvolto l'allora vicecancelliere Heinz-Christian Strache, è riuscito a risalire abbastanza velocemente. Kickl, 55 anni carinziano che se vincerà ha già annunciato che sarà il 'Volkskanzler' ('il cancelliere del popolo'), è critico sull'immigrazione, le misure anti-Covid e sulle politiche climatiche, e contrario alle sanzioni contro la Russia in nome della neutralità austriaca. Nel corso della campagna elettorale Kickl ha definito l'attuale coalizione OeVP-Verdi, "il peggior governo di tutti i tempi".


La FPOe è già stata tre volte partner di governo, nel 1999 e nel 2002 con Joerg Haider, e nel 2017 con Strache, ma una vittoria domenica sera secondo tanti rappresenterebbe "un terremoto". Nehammer, 51 anni, viennese, recentemente ha cercato di inasprire i suoi concetti sull'immigrazione promettendo stabilità al Paese.

 

L'OeVP promette uno stop all'immigrazione, si dice contraria alle scuole comprensive con i genitori di studenti indisciplinati che dovrebbero essere sanzionati, e vuole alleggerire il carico fiscale sugli imprenditori e sugli straordinari. Tra gli argomenti più cari agli austriaci c'è quello del costo della vita ma anche la sicurezza, il clima (le inondazioni delle settimane scorse sono costate la vita a cinque persone) e il gas in arrivo dalla Russia.

 

Alle urne si ripresenta anche l'altro leader della coalizione di governo, il verde Werner Kogler. Gli altri candidati sono Andreas Babler dei socialdemocratici (SPOe), Beate Meinl-Reisinger (Neos), l'esponente del partito comunista Tobias Schweiger, Dominik Wlazny del 'partito della birrà (Die Bierpartei), Fayad Mulla (Keine) e Madeleine Petrovic che rappresenta la sua lista LMP.


I socialdemocratici puntano il dito sui milionari, ovvero aumentare loro le tasse. I Verdi sono a favore della protezione del clima e puntano al limite di velocità dei 100 chilometri orari sulle autostrade, già in vigore, ad esempio, sulla Inntalautobahn. Neos è favorevole alla riduzione dei costi non salariali del lavoro, per i diritti umani e a una severa regolamentazione sull'immigrazione. 

 

 

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Agi.it

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