Australia limita i social per i giovani, ma come?

  • Postato il 11 dicembre 2024
  • Di Focus.it
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L'Australia si prepara a sperimentare differenti tecnologie per impedire l'accesso ai social media ai minori di 16 anni e ai contenuti pornografici ai minori di 18. Le misure, che saranno a breve testate dal Governo federale, fanno parte di una strategia più ampia mirata a migliorare la sicurezza sul web, e saranno condotte da un consorzio che ha a capo l'azienda britannica Age Check Certification Scheme. Nel dettaglio, il progetto esplorerà tre diversi modi per garantire l'età degli utenti, bilanciando precisione, affidabilità e rispetto della privacy, con l'obiettivo finale di definire uno standard normativo da adottare in futuro per regolamentare l'accesso ai social network da parte dei minori.. Come per i cellulari. La prima tecnologia al vaglio è la semplice verifica dell'età attraverso credenziali, come un documento d'identità o un passaporto digitale. Questa scelta rappresenta il metodo più immediato, ma può essere aggirata se, per esempio, un minorenne utilizza documenti di terzi. Al fine di ridurre tale rischio, si sta vagliando di integrarla con l'identificazione biometrica grazie a una foto scattata in tempo reale, esattamente come già avviene ai possessori di smartphone che utilizzano il riconoscimento facciale per accedere al proprio dispositivo.. IA e "inferenza". La seconda proposta si basa invece sull'analisi delle caratteristiche biologiche e comportamentali, come lo studio dei tratti del volto e del timbro vocale, grazie all'aiuto fornito dall'Intelligenza artificiale. Tuttavia, la precisione di questi strumenti è limitata ed esperimenti precedenti indicano un margine di errore medio di 3 anni e 8 mesi, con approssimazioni solo lievemente migliori tra gli adolescenti. C'è infine una terza via, definita come "inferenza", che si basa sull'analisi di indizi e circostanze di vita dell'utente, come la presenza di un conto bancario, di una carta di credito o di un'email governativa. Questo metodo, però, rischia di escludere giovani maggiorenni che non possiedono un conto personale o un indirizzo di posta elettronica verificato.. Dubbi sull'affidabilità. Il problema è che ognuna delle tre tecnologie elencate presenta alcune criticità che potrebbero influenzarne l'efficacia. La verifica tramite credenziali, pur essendo il metodo più robusto, necessita di controlli stringenti per evitare abusi, mentre i sistemi di stima e di inferenza devono affrontare problemi di accuratezza e inclusività. Ma anche volendo trascurare l'affidabilità tecnologica, il grosso elefante nella stanza è rappresentato per tutte e tre le metodologie dalle questioni relative alla privacy: identificarsi tramite documenti, dati biometrici o dettagli bancari potrebbe sollevare preoccupazioni tra gli utenti, influenzando l'accettazione di queste misure.. Privacy e accettazione. Per questo motivo, un aspetto centrale del progetto riguarda proprio la valutazione dell'impatto sulla vita privata e anche se i sondaggi indicano un ampio sostegno pubblico verso misure che proteggano i più giovani dai rischi online, la percezione potrebbe cambiare quando le tecnologie verranno implementate su larga scala e se ne percepirà maggiormente l'invasività. Resta da vedere quale metodologia sarà ritenuta migliore e come verrà accolta dalla popolazione, sebbene non sia escluso che il governo di Canberra possa optare per un approccio ibrido, che incorpori aspetti positivi dell'una o delle altre proposte..
Autore
Focus.it

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