Aumento Imu per i canoni concordati, i piccoli proprietari di case: “Tradimento della giunta Salis”
- Postato il 15 luglio 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 2 Visualizzazioni


Genova. La prospettiva di un aumento dell’Imu a Genova sull’aliquota per i canoni concordati pensata dalla giunta del Comune per recuperare circa 6 milioni di euro nell’assestamento di bilancio del prossimo 17 luglio – notizia anticipata questa mattina dal SecoloXIX – fa alzare gli scudi alle associazioni degli inquilini e, ancora di più, dei proprietari immobiliari.
Dopo le perplessità di realtà come Sunia e Sicet (incontrati ieri dalla giunta comunale, con il vicesindaco Terrile e l’assessore Patrone), che temono che l’aumento Imu (basato sulla cancellazione di una agevolazione) a Genova ricada alla fine sui canoni imposti agli affittuari, ecco la reazione, ben più adirata, dell’associazione Asppi, piccoli proprietari di case.
“Apprendiamo con allarme e profonda incredulità – dichiara in una lunga nota Valentina Pierobon, presidente provinciale di Asppi – la prima manovra fiscale varata dalla giunta Salis, una manovra che nei fatti smentisce clamorosamente quanto promesso in campagna elettorale ovvero, l’impegno a tenere conto anche delle esigenze della proprietà immobiliare. Questo della giunta Salis è un tradimento grave verso chi garantisce l’offerta abitativa della città“.
Asspi: “Non siamo un bancomat, chiediamo un passo indietro”
“La verità è sotto gli occhi di tutti – continua – non appena si tratta di far quadrare i conti, la prima categoria a essere penalizzata è, come sempre, quella dei piccoli proprietari. Si è palesato ciò che, finora, era stato abilmente mascherato da una narrazione accomodante: la scelta dell’aumento Imu a Genova è un grave errore politico, e rappresenta una retorica fuorviante, che colpisce chi garantisce con responsabilità l’offerta di alloggi sul territorio”.
“Siamo allibiti, come categoria e come cittadini – prosegue Pierobon – la giunta di centrosinistra dimostra una totale mancanza di attenzione verso i proprietari, ignorando deliberatamente il loro ruolo nella tenuta del mercato della locazione. Le aliquote Imu, invece di essere abbassate, come sarebbe stato logico per incentivare nuovi affitti e riequilibrare la diffusione delle locazioni brevi, vengono aumentate, colpendo chi affitta a canone concordato, unico strumento a oggi in grado di calmierare il mercato della locazione privata”.
“C’è poi una questione, gravissima, anche sul piano del metodo – prosegue la presidente dell’associazione – perché incontrare prima gli inquilini dei proprietari, quando a subire l’aumento delle aliquote saremo proprio noi? Qual è il messaggio? Che chi possiede una casa non merita ascolto, deve solo pagare?”, incalza Pierobon.
“È l’ennesima conferma di un approccio populista e ideologico – sottolinea – che trasforma la casa in un terreno di scontro politico, anziché in un ambito di confronto serio e bilanciato. Siamo stati convocati dal vicesindaco Terrile questo venerdì per parlare di politiche della casa, e apprendiamo oggi dalla stampa quale sia in realtà il vero oggetto dell’incontro. Una grave mancanza di rispetto istituzionale nei confronti della nostra categoria: per questo motivo comunichiamo sin da ora che non prenderemo parte all’incontro, auspicando che anche gli altri sindacati della proprietà decidano di seguire la nostra linea”.
“Noi non accetteremo di essere trattati come un bancomat ogni volta che c’è da coprire un buco di bilancio – conclude la presidente – questo atteggiamento è offensivo, miope e pericoloso. L’amministrazione comunale ha scelto la via più semplice, ma anche la più ingiusta: colpire chi garantisce un servizio essenziale alla collettività. Chiediamo un cambio di passo immediato. E ci rivolgiamo anche al mondo politico, dell’informazione e dell’opinione pubblica in generale. Non si tratta di una questione di difesa di interessi di parte, ma è una questione di giustizia e di equilibrio: senza i proprietari, il mercato crolla e con esso la tenuta sociale delle città. Ignorarlo è non solo irresponsabile, ma profondamente dannoso per tutti”.
Aumento Imu a Genova, opposizione all’attacco
L’opposizione in consiglio comunale non si lascia sfuggire l’occasione di andare all’attacco della giunta Salis: “Apprendiamo con viva preoccupazione dell’intenzione della giunta Salis di revocare l’attuale agevolazione Imu per le case concesse in locazione a canone concordato – dicono i consiglieri di Vince Genova – si tratta di una misura che colpirebbe inevitabilmente le fasce medio-basse della popolazione della nostra città e che, in modo altrettanto evidente, si pone in netta contraddizione con la propaganda “progressista” di Silvia Salis durante la campagna elettorale. Una scelta che, pur interessando un’ampia platea di contribuenti, produrrebbe in realtà un gettito piuttosto modesto”.
“Inoltre – scrivono in una nota congiunta dal gruppo di Vince Genova in consiglio comunale – rischia di spingere molti proprietari a preferire gli affitti brevi, decisamente più redditizi: un paradosso, considerando che la sinistra ha impostato tutta la propria campagna elettorale proprio sul tema della casa e contro gli affitti brevi”.
“Purtroppo, ciò a cui stiamo assistendo era da noi ampiamente previsto: dopo oltre un mese e mezzo caratterizzato da un preoccupante immobilismo, salvo l’esercizio quotidiano di attribuire responsabilità immaginarie al centrodestra e alla precedente amministrazione, questa giunta decide di applicare le solite ricette ipocrite della peggiore sinistra: nuove tasse. Riteniamo che questa sia una scelta assolutamente sbagliata nel merito e che cada nel momento peggiore. Se confermata, la contrasteremo in consiglio comunale con tutte le nostre forze”, concludono da Vince Genova.