Aumenta il prezzo della benzina, Assoutenti: “Guerra in Iran usata come pretesto per fenomeni speculativi”

  • Postato il 24 giugno 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Secondo le associazioni dei consumatori, il prezzo della benzina sta aumentando senza alcuna logica, spinto soltanto da fenomeni speculativi. I rincari del petrolio per la guerra in Iran si sono infatti spostati rapidamente sui prezzi alla pompa, con la benzina self service a 1,748 euro/litro e il diesel a 1,670 euro/litro. Sulle autostrade, il servito ha anche superato già i 2,3 euro/litro.

“Non si tratta di prezzi medi, ma i nuovi picchi registrati presso alcuni impianti autostradali appaiono preoccupanti. – avvisa il Codacons – I rialzi dei listini che si verificano a ridosso del periodo estivo rischiano di determinare una stangata sulle vacanze degli italiani, aggravando le spese per gli spostamenti degli italiani. Una situazione su cui pesano come una spada di Damocle sia la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, sia possibili fenomeni speculativi tesi a sfruttare il conflitto in Iran per alzare ingiustificatamente quotazioni e listini”.

L’Unione Nazionale Consumatori segnala che in soli sette giorni un pieno ora costa 2 euro in più. Assoutenti e il Centro di ricerca sui consumi parlano apertamente di speculazione, evidenziando come la guerra in Iran venga usata come pretesto per aumenti, pur in assenza di blocchi reali alla produzione: La guerra scoppiata in Iran, come a suo tempo il conflitto ucraino, viene utilizzata come pretesto (in assenza di impedimenti reali quali il blocco della produzione o la chiusura dello stretto di Hormuz) per fenomeni speculativi sulle quotazioni dei prodotti energetici, ma il peggio deve ancora venire, e il conflitto in atto rischia di avere ripercussioni dirette per le tasche dei cittadini italiani e delle imprese”.

“Gli aumenti ad oggi sono in gran parte speculativi, considerato che l’aumento delle quotazioni petrolifere non dovrebbe determinare rialzi immediati dei listini alla pompa. – spiega il presidente del comitato scientifico del C.r.c., Furio Truzzi -. Sulla formazione dei prezzi di benzina e gasolio, semmai, è il Platt’s che gioca un ruolo fondamentale, ed è qui che si nascondono fenomeni speculativi che sfruttano situazioni come i conflitti bellici in atto per far impennare i listini dei prodotti petroliferi”.

Dall’altra parte della barricata, Assopetroli nega dinamiche speculative e invita a una mobilità più consapevole. Il ministero delle Imprese ha però deciso di approfondire: il Garante dei prezzi, rafforzato dal decreto Trasparenza, ha convocato la Commissione di allerta rapida. L’allarme resta alto, perché una chiusura dello stretto di Hormuz potrebbe far schizzare il petrolio a 100 dollari al barile, spingendo la benzina in Italia oltre i 2 euro al litro.

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Blitz

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