“Attenzione alla circonferenza del vostro collo: più è grande più aumenta il rischio di infarto e diabete”: l’allarme degli esperti nel nuovo studio
- Postato il 7 ottobre 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Non è solo una questione estetica: un collo più largo del normale può diventare un indicatore silenzioso di problemi di salute. Diversi studi recenti hanno infatti messo in evidenza che una circonferenza del collo superiore a 43 centimetri negli uomini e 41 nelle donne si associa a un rischio aumentato di malattie cardiovascolari, ipertensione, sindrome metabolica, diabete di tipo 2 e apnee ostruttive del sonno.
Tradizionalmente gli indicatori più usati per stimare il rischio metabolico e cardiovascolare sono l’indice di massa corporea (BMI) e la circonferenza addominale. Negli ultimi tempi però i ricercatori hanno acceso i riflettori su un nuovo parametro: le dimensioni del collo, considerate un indice semplice e affidabile dell’accumulo di grasso viscerale nella parte superiore del corpo. In altre parole, non conta solo il peso: avere un collo corto e tozzo si è rivelato un fattore predittivo di disturbi respiratori durante la notte, con ricadute importanti sul benessere diurno e sulla salute cardiovascolare.
Collo e addome: due “zone calde” del grasso in eccesso
Sulla stessa linea il professor Pier Luigi Rossi, docente di Scienza dell’alimentazione all’Università di Siena, medico specialista in Igiene e medicina preventiva, che sottolinea come collo e addome siano due sedi anatomiche particolarmente sensibili all’accumulo di grasso: “Russare è una patologia, non solo un rumore fastidioso. Quando si aumenta di peso, il collo è una delle prime zone in cui si deposita il grasso. Ma è anche la parte da cui, con una corretta alimentazione, si può cominciare a dimagrire più facilmente. Allo stesso tempo, l’addome in eccesso comprime il diaframma e peggiora la respirazione notturna”. Un indizio utile, aggiunge Rossi, è osservare la fossetta alla base del collo: “Se non si vede più, è segno che c’è un accumulo di tessuto adiposo o un problema tiroideo, come il gozzo”.
La strategia nutrizionale: controllare glicemia e insulina
Per ridurre la circonferenza di collo e addome, il punto chiave è controllare l’andamento della glicemia dopo i pasti. “Ogni volta che mangiamo, il sangue cambia composizione. Se scegliamo alimenti che non innalzano troppo la glicemia e l’insulina, favoriamo la perdita di massa grassa nelle aree critiche”, spiega Rossi. Che ci indica alcune regole pratiche:
“Bisogna organizzare pranzo e cena seguendo uno schema preciso:
1. Aprire il pasto con un piatto di verdura cruda mista (lattuga, sedano, cipolla, carota, pomodoro), finemente tritata e condita con olio extravergine e aceto.
2. Passare a un piatto proteico, privilegiando fonti magre.
3. Accompagnare con una porzione di pane o cereali integrali.
4. Chiudere con verdura cotta, ricca di carotenoidi e fibre solubili che rallentano l’assorbimento del glucosio e migliorano il microbiota intestinale”.
Per chi è onnivoro
Le proteine ideali sono quelle definite “magre”, non accompagnate da grassi saturi: pollo, tacchino, pesce, uova. Anche bresaola e prosciutto crudo possono essere validi, a patto che siano poco salati e privi di conservanti come i nitriti. “Sono proteine di qualità – ricorda Rossi – purché consumate con attenzione e scelte nella versione più naturale possibile”.
Per chi è vegetariano
“Chi non consuma carne o pesce può puntare su legumi (ceci, fagioli, lenticchie) associati ai cereali per garantire un profilo proteico completo – conclude Rossi -. Anche qui vale la regola di aprire e chiudere il pasto con verdure crude e cotte, per controllare la risposta glicemica e favorire la sintesi di collagene ed elastina”.
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