“Attenzione, alcuni farmaci con il caldo possono diventare pericolosi”: l’allarme dell’Aifa e le regole per conservarli in estate senza rischi per la salute
- Postato il 11 agosto 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Anche i farmaci soffrono l’estate. Durante questa stagione infatti l’esposizione al sole, le alte temperature, l’umidità elevata e i frequenti sbalzi termici tra ambienti interni ed esterni se possono rappresentare un rischio, sia diretto che indiretto, per la salute, influenzano anche l’azione farmacologica delle medicine. Per questo motivo, in estate è importante prestare particolare attenzione all’assunzione dei farmaci: il caldo intenso e l’aumentata esposizione ai raggi UV possono compromettere l’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei medicinali, influenzandone gli effetti sull’organismo. Ecco perché è fondamentale adottare alcune semplici precauzioni, utili per vivere l’estate in tranquillità e prevenire spiacevoli inconvenienti.
Le principali regole d’oro di conservazione
A questo proposito, l’Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco – ha pubblicato un documento con le opportune raccomandazioni:
– “tieni i farmaci in ambienti freschi e asciutti e verifica sempre sul foglio illustrativo modalità e temperature di conservazione;
– controlla aspetto, odore e colore dei tuoi medicinali, consultando il medico o il farmacista se noti anomalie;
– se viaggi in auto, conserva i medicinali nell’abitacolo climatizzato o in borse termiche:
– se viaggi in aereo, metti i farmaci salvavita nel bagaglio a mano, insieme alle prescrizioni;
– porta sempre con te le confezioni originali, per non fare confusione tra scadenze, avvertenze e dosaggi di medicinali diversi;
– controlla se i farmaci che assumi sono compatibili con l’esposizione al sole”.
Attenzione alla temperatura
La temperatura è il fattore tra i più importanti da rispettare. Per questo l’Aifa esorta a verificare “attentamente sul foglio illustrativo la giusta temperatura di conservazione”. Per cui, tranne in casi particolari, l’ideale è conservare i farmaci in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C.
Consigli per specifici farmaci
Alcuni farmaci, continua l’Aifa, richiedono particolari condizioni di conservazione. Come l’insulina: deve essere conservata in frigo a una temperatura controllata compresa tra 2 e 8 gradi centigradi. Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Da evitare quindi di esporli a fonti di calore e a irradiazione solare diretta. Alcuni farmaci possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione come dermatiti o eczemi. “Questo fenomeno può verificarsi in particolare con creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, ma anche antibiotici e anticoagulanti. In questo caso, è bene evitare l’esposizione solare, in particolare nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In casi specifici, per esempio dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento”, precisano gli esperti.
In ogni caso, suggerisce l’Aifa, in estate “l’utilizzo di formulazioni solide come le compresse è da preferire alle formulazioni liquide, poiché meno sensibili alle alte temperature”.
Questi farmaci possono favorire disturbi
Alcuni farmaci, a causa del loro meccanismo di azione, possono interferire con il meccanismo della termoregolazione o alterare lo stato di idratazione e quindi rischiare di aggravare gli effetti delle alte temperature sulla salute. In casi estremi e solo su consiglio del medico curante può essere quindi valutata la necessità di una rimodulazione della terapia.
Ecco l’elenco:
- Ansiolitici e rilassanti muscolari: possono ridurre la sudorazione e causare vertigini, diminuire la gittata cardiaca e influenzare il raffreddamento tramite vasodilatazione, possono causare un aggravamento di sintomi respiratori.
- Antiadrenergici e beta-bloccanti: possono influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni cutanei, riducendo la capacità di dissipare calore per convezione.
- Anticolinergici: possono interferire con la termoregolazione, ridurre lo stato di vigilanza, ostacolare la sudorazione.
- Antidepressivi: possono ridurre la sudorazione, interferire con la termoregolazione centrale e ridurre lo stato di vigilanza.
- Antiepilettici: possono ridurre lo stato di vigilanza e aumentare lo stato di confusione.
- Antiparkinsoniani: possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa, causare vertigini e stato di confusione.
- Antipertensivi e diuretici: possono condurre a disidratazione e ridurre la pressione sanguigna; un effetto collaterale comune è l’iponatremia che può essere aggravata da un eccesso di assunzione di liquidi.
- Antipsicotici: possono inibire il meccanismo di sudorazione, diminuire la pressione arteriosa e la termoregolazione a livello centrale e ridurre lo stato di vigilanza, rendendo il soggetto incapace di adottare strategie difensive.
- Antistaminici: possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa.
- Simpatomimetici: vasodilatatori, compresi nitrati e regolatori del canale del calcio, possono peggiorare l’ipotensione in soggetti vulnerabili.
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