“Attenzione a lasciare i bimbi troppo tempo davanti agli schermi: la luce blu porta a una pubertà precoce e accelera la crescita ossea”: lo studio choc

  • Postato il 18 novembre 2024
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’esposizione alla luce blu, notoriamente dannosa per i più piccoli, potrebbe essere collegata alla pubertà precoce, accelerando al contempo la crescita ossea. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, presentato durante il 62° meeting annuale della European Society for Paediatric Endocrinology a Liverpool dagli scienziati della Gazi University in Turchia. Il gruppo di ricerca, guidato da Aylin Kılınç Uğurlu, ha utilizzato un modello murino per valutare gli effetti associati all’esposizione allo schermo e alla luce blu.

L’utilizzo di dispositivi, spiegano gli esperti, è sempre più diffuso a livello globale, ed è pertanto fondamentale valutare le conseguenze che tale abitudine può provocare, specialmente sulla popolazione pediatrica. I risultati di questo lavoro, commentano gli autori, fanno luce sull’impatto della luce blu sullo sviluppo normale, e sollevano importanti quesiti legati agli effetti a lungo termine sulla salute dei più piccoli, esposti agli schermi e ai dispositivi elettronici fin dalla tenera età.

Durante lo sviluppo, affermano gli studiosi, le ossa come il femore, definite “ossa lunghe”, si dilatano alle estremità, favorendo la formazione delle piastre di accrescimento, delle aeree di cartilagine liscia ed elastica che nel tempo si solidificano. Quando ciò avviene, l’individuo ha raggiunto la maturità completa. Nei ragazzi la crescita di arresta tra i 16 e i 18 anni, mentre nelle controparti femminili generalmente si interrompe tra i 14 e i 16 anni. Negli ultimi anni, tuttavia, la letteratura scientifica ha riportato un aumento dei casi di pubertà precoce in entrambi i generi.

I ricercatori hanno pertanto teorizzato che l’esposizione alla luce blu possa giocare un ruolo in questo fenomeno. Per valutare tale ipotesi, il team ha analizzato 18 topolini maschi e 18 femmine, divisi in tre gruppi da sei esemplari. Gli animali sono stati quindi sottoposti a vari pattern di visione di schermi. In particolare, il tempo di esposizione variava tra zero, sei e 12 ore di luce blu al giorno fino alla pubertà dei roditori. Gli scienziati hanno misurato la lunghezza del corpo e dei femori degli animali, confrontando i risultati associati ai tre insiemi.

Stando a quanto emerge dall’indagine, i topolini esposti alla luce blu mostravano una crescita ossea più rapida e avevano iniziato la pubertà precocemente rispetto alle controparti che erano rimasti in condizioni di luce standard. Lo stesso gruppo di ricerca aveva già dimostrato che la luce blu era associata alla pubertà anticipata, ma la correlazione non era mai stata valutata in termini di crescita ossea e sviluppo puberale.

“Il nostro lavoro – afferma Kılınç Uğurlu – mostra che l’esposizione agli schermi può influenzare la crescita e lo sviluppo fisico. Questi risultati sottolineano l’importanza di condurre ulteriori approfondimenti per indagare meglio questa correlazione e capire gli effetti degli schermi sulla crescita dei bambini”. “Dato che abbiamo considerato un modello murino – aggiunge – non possiamo estendere i risultati alla popolazione umana. Tuttavia, i nostri dati suggeriscono che l’esposizione prolungata alla luce blu accelera sia la crescita fisica che la maturazione della cartilagine di accrescimento, portando a una pubertà precoce”.

“Sebbene la crescita anticipata possa sembrare un effetto benefico – precisa Kılınç Uğurlu – è importante sottolineare che abbiamo osservato dei cambiamenti strutturali precoci nelle placche di crescita delle ossa dei roditori, il che può avere impatti a lungo termine sull’età ossea. Se lo scheletro matura troppo presto, infatti, gli individui potrebbero raggiungere un’altezza inferiore rispetto alla media della specie in età adulta”. “Nei prossimi step – conclude – valuteremo come l’esposizione alla luce blu prima della pubertà influenzi l’altezza e lo sviluppo scheletrico nei topi adulti. Esplorare gli effetti a lungo termine è fondamentale per capire se queste conseguenze possono essere reversibili o permanenti. Da ultimo, la nostra ricerca potrebbe contribuire alla definizione di linee guida preventive per un utilizzo sicuro degli schermi durante l’età dello sviluppo”.

L’evento: https://www.eurospe.org/

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