Attenti a togliere le sanzioni alla Russia. Il monito dell’Atlantic Council
- Postato il 5 marzo 2025
- Economia
- Di Formiche
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Guai ad allentare la morsa delle sanzioni sulla Russia. Si rischia di creare dei precedenti. E anche pericolosi. Gli esperti dell’Atlantic Council non hanno dubbi, alleggerire il peso su Mosca è una tentazione in cui gli Stati Uniti e l’Occidente non devono cadere. “Mentre Mosca ha trovato il modo di mitigare l’impatto delle sanzioni, deficit crescenti, sussidi insostenibili e il crescente costo del servizio del debito dimostrano che la pressione economica sul Paese sta ancora funzionando”. E poi, “la rimozione delle restrizioni senza concessioni significative rischia di incoraggiare non solo la Russia, ma anche altri stati che contemplano un’aggressione economica e militare”.
Nel solo mese di gennaio, secondo il ministero delle Finanze russo, il deficit dell’ex Urss è aumentato del 74% rispetto allo stesso mese del 2024, raggiungendo i 4,4 trilioni di rubli, poco meno di 50 miliardi di dollari. Si tratta, per stessa ammissione del governo, di una quota pari all’intero disavanzo previsto dal Cremlino per il 2025: in altre parole, nel primo mese dell’anno Mosca ha già esaurito il budget di deficit per il 2025.
Il punto, chiarisce l’Atlantic Council, è che “le sanzioni stanno avendo un effetto inequivocabile. La revoca di queste ora fornirebbe sollievo a un sistema, quello russo, che sta mostrando chiari segnali di stress. Sarebbe anche un segnale ai Paesi terzi legati e alleati di Mosca e che possono farla franca, pensando che tanto prima o poi le restrizioni vengono tolte. Da quando sono state messe in atto le sanzioni, la Cina non ha prestato denaro allo Stato russo e le banche cinesi sono reticenti a entrare nel mercato della Federazione, per paura delle sanzioni secondarie degli Stati Uniti. Saranno così reticenti ora che tali misure potrebbero cadere?”.
E allora, che fare? “Invece di revocare prematuramente le sanzioni, i governi dell’Occidente dovrebbero concentrarsi sulla chiusura delle scappatoie, sul rafforzamento della loro applicazione e sul mantenimento del coordinamento tra gli alleati. Una ritirata prematura indebolirebbe la leva finanziaria degli Stati Uniti e rafforzerebbe l’asse dei regimi autoritari che si stanno già aiutando a vicenda a eludere le politiche occidentali: la questione non è se le sanzioni abbiano funzionato immediatamente, ma se il mondo possa permettersi le conseguenze a lungo termine di un loro abbandono prematuro”.