ATP Finals, Sinner-Alcaraz subito contro a Torino: Jannik svela la sua paura più grande e sfoggia la supercar

  • Postato il 6 novembre 2025
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La finale, quella vera, dovrebbe vederli in campo domenica 16 novembre, a contendersi l’ambitissimo titolo delle ATP Finals. Intanto, però, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono pronti a offrire – e a godersi – un succoso “antipasto” di quel che potrebbe essere. L’appuntamento è fissato per le 12 di venerdì 7, il campo (già prenotato, come due amici al circoletto) è nientemeno che il Centrale dell’Inalpi Arena. È qui che l’altoatesino e il murciano, numero 1 e 2 (intercambiabili) della classifica ATP, hanno scelto di “affrontarsi” per un super allenamento aperto al pubblico, ma a pagamento. Ed è facile immaginarsi l’ennesimo bagno di folla.

Sinner rockstar a Torino: ma in auto ha viaggiato da solo

Ovunque vada Sinner, del resto, c’è un codazzo infinito di fan, ammiratori e cacciatori di selfie e autografi. Paradossalmente, l’unico momento in cui Jannik s’è ritrovato praticamente da solo a Torino è stato quello del suo arrivo, lunedì sera. Non ha voluto nessuno con sé, il rosso di San Candido. Ha viaggiato in auto fino al capoluogo piemontese a bordo della sua supercar, uno dei pochi vezzi che s’è concesso coi (tanti) soldi guadagnati col tennis. Un’Audi RS6 ABT Legacy Edition, una delle 200 unità numerate esistenti al mondo della supercr tedesca. Un gioiellino che Sinner s’è fatto personalizzare in ogni dettaglio.

Quanto costa l’Audi RS6 ABT Legacy Edition di Jannik Sinner

A listino l’Audi di Sinner vale 250mila euro, ma il campione s’è fatto aggiungere il pacchetto ABT da oltre 100mila euro, più altri 11.500 di spesa d’installazione: scarico sportivo, interni dedicati, assetto ribassato, aerodinamica in carbonio. Una station wagon supersportiva con cui sfrecciare a oltre 300 chilometri orari, anche se – conoscendo Sinner e la sua ossessione per il rispetto delle regole – non avrà mai superato il limite. Una vettura potente, elegante, austera per certi versi. Ma capace, all’occorrenza, di mostrare i muscoli e di seminare tutti. Quasi un ritratto, su strada, del fuoriclasse altoatesino. Che, non a caso, sognava di avere successo nella F1: aveva Hamilton come mito, poi s’è affezionato a Leclerc.

La confessione di Jannik ai piccoli fan: “Ho paura del buio”

Nel corso di un incontro riservato ai piccoli tifosi e tenuto presso il Nike Store di via Roma, intanto, Sinner ha svelato alcuni dettagli inediti. Quali? È estremamente superstizioso, ad esempio, al punto da scambiarsi con Vagnozzi e Cahill lo stesso messaggino per tre settimane, dopo una vittoria. Oppure che le svolte della sua carriera sono state un successo su Medvedev a Pechino e il trionfo, il primo, agli Australian Open. Inedita e sorprendente pure la rivelazione sulla paura più grande, affidata a una lavagnetta mostrata ai fan: “Il buio. Non mi piace l’oscurità, lascio sempre la serranda un po’ alzata per svegliarmi con la luce”.

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