Atella: aizza un cane contro i carabinieri, «Assolto per tenuità del fatto»
- Postato il 24 aprile 2025
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Il Quotidiano del Sud
Atella: aizza un cane contro i carabinieri, «Assolto per tenuità del fatto»
Assolto un 22enne di Atella, che aveva aizzato un cane contro i carabinieri. Cadono le accuse anche per zia e padre intervenuti in sua difesa
ASSOLTI «per particolare tenuità del fatto» dopo aver rifiutato di fornire la patente ai carabinieri aizzando nei loro confronti un cane di grossa taglia.
Lo ha deciso nei giorni scorsi il giudice Luigi Verardi respingendo le richieste di condanna avanzate nei confronti di un 22enne di Atella, più il padre e la zia intervenuti in suo soccorso dopo l’altolà di due militari della locale stazione dell’Arma. Tutti assistiti dall’avvocato Giuseppe Colucci.
Il 22enne era accusato di resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità, e oltraggio a pubblico ufficiale.
Di oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità doveva rispondere anche la nonna. Mentre il padre era accusato di minaccia a pubblico ufficiale.
I fatti risalgono a maggio 2020 quando l’allora 18enne imputato sarebbe stato intercettato dai militari mentre guidava una Fiat Panda per le strade del paese a «forte velocità, tanto da rischiare la collisione con l’autovettura militare dei carabinieri del luogo».
«I predetti militari con manovra repentina riuscivano ad evitare la collisione», si legge nel capo d’imputazione. A quel punto il giovane, «incurante dell’intimazione di fermarsi», avrebbe provato ad allontanarsi «velocemente» ma sarebbe stato raggiunto. E una volta sceso dalla macchina, a fronte dell’invito a mostrare la patente, avrebbe reagito molto male: «avvicinandosi a pochi centimetri dal volto del maresciallo, urlandogli in faccia di non avere paura di nessuno e che non avrebbe fornito alcun documento, proferendo nei suoi confronti le espressioni “non mi faccio togliere la patente, non mi faccio mandare a revisione, mò ve ne dovete andare”, puntando contestualmente il dito verso la strada ed aizzandogli contro un cane di grossa taglia e, perseverando nella condotta criminosa, urlando ancora contro i militari, dicendo “non me ne frega niente di voi, fate che cazzo volete, mò chiamo l’avvocato ma la patente non ve la do”.»
«Andatevene a fare in culo, possibile che ce l’avete sempre con mio nipote». Queste invece le frasi addebitate alla zia.
Mentre al padre era stato contestato di essersi rivolto ai militari «con aria di sfida ed atteggiamento rabbioso». Quindi di aver puntato il maresciallo intimandogli di lasciare stare il figlio .
«Qui dobbiamo mettere le cose in chiaro, mio figlio lo dovete lasciare stare, ha 18 anni e non gli dovere fare nessun verbale, bai capito bai capito, altrimenti qua finisce male e ricordati che anche tu bai figli e che devi stare qua».
Queste le frasi contestate.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.
Il Quotidiano del Sud.
Atella: aizza un cane contro i carabinieri, «Assolto per tenuità del fatto»