Asturie, dove nasce il Cammino di Santiago: 3 itinerari per riscoprire l’essenza del pellegrinaggio
- Postato il 13 giugno 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
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Nelle Asturie, il Cammino di Santiago prende forma prima ancora di diventare leggenda. Nasce da racconti e gesti che lo rendono parte stessa della vita, dove ogni pietra rivela qualcosa di più antico della sua storia e ogni bosco custodisce il silenzio di chi ha camminato prima di noi. In questo luogo, il territorio sfugge alle definizioni sbrigative e si impone con la forza della sua unicità. Qui, nel cuore verde del nord della Spagna, è nato tutto.
Oviedo/Uviéu, la capitale asturiana, è la chiave di volta per comprendere l’anima più profonda del pellegrinaggio giacobeo. Ed è qui che il Re Alfonso II il Casto, nell’anno 829, ha tracciato il primo itinerario per onorare i resti appena scoperti dell’apostolo Giacomo – a Compostela – con la costruzione della prima grande cattedrale. Il suo tragitto, che oggi conosciamo come Cammino Primitivo, non è stato solo un atto di fede, ma anche un gesto fondativo che è il passo iniziale di un viaggio che oggi coinvolge milioni di persone. Il Paradiso Naturale della Spagna, che nel 2025 celebra il 40° anniversario di una denominazione tanto meritata, ospita sette Riserve della Biosfera, il Parco Nazionale dei Picos de Europa, 54 aree naturali protette e 400 chilometri di costa tra i meglio conservati del Paese.
Il Cammino Primitivo, tra montagne e memoria
Tutto comincia da Oviedo/Uviéu, capitale delle Asturie, custode di un patrimonio preromanico unico e punto di partenza di quello che è oggi conosciuto come Cammino Primitivo. È il più antico, il più intimo ed è anche il più montuoso. Oltre 145 chilometri (o 141,9 nella variante Hospitales), divisi in sette tappe, che conducono fino a Grandas de Salime – Puerto del Acebo. Un cammino nell’entroterra, dove ogni passo è una riscoperta della lentezza e della bellezza nascosta.

Camminare qui significa attraversare villaggi dove il tempo sembra essersi fermato, dialogare con un paesaggio che alterna pascoli, fiumi, montagne come il Bodenaya, il Valledor o il Carondio. Alcune salite richiederanno fatica: l’Alto del Escamplero o il Puerto del Palo metteranno alla prova gambe e fiato. Ma la ricompensa sarà generosa con panorami mozzafiato che restituiscono quel senso di pace che si ricerca lungo tutto il pellegrinaggio.
Il Cammino di Santiago, qui, è anche una lezione di vita. La sostenibilità è l’essenza dell’intero percorso, un modo di vivere che si manifesta nei mercati contadini di Grau/Grado, nella cura del Monastero di Cornellana, nell’accoglienza spontanea di chi, in una taverna o su una panchina, condivide storie, cibo e vino.

E poi ci sono le deviazioni che rendono ogni cammino irripetibile: Santa María del Naranco, simbolo di una Oviedo/Uviéu preromanica; la cascata di Nonaya a Salas e Grandas de Salime. Settimane dopo, sarà proprio questo mosaico di luoghi, volti e leggende a restare impresso nella memoria, più del traguardo stesso.

Il Cammino Costiero, dove il mare accompagna il passo
Se il Cammino Primitivo vi ha portati tra le braccia verdi delle Asturie, il Cammino Costiero vi farà respirare l’Atlantico. È il più lungo tra gli itinerari giacobei del Principato con 280 chilometri tra Bustio e Abres, lungo il perimetro della costa asturiana, dove il pellegrinaggio si fonde con l’eco delle onde e il profumo salmastro del mare.
Tredici tappe che possono essere percorse in una dozzina di giorni a piedi (o nove in bici, scegliendo tra una mountain bike e una e-bike), ma il tempo qui non si calcola in chilometri. Si misura nella sabbia tra le dita dei piedi, nel vento che sfiora le scogliere, nella meraviglia improvvisa di una spiaggia nascosta: Cobijeru, Poo, Aguilar, Anguileiro. Qui, lasciarsi andare diventa un imperativo. Pianificare, sì, ma anche fermarsi, deviare e assaporare il luogo in cui siamo arrivati.

In questo tratto, il Cammino di Santiago è un ponte tra natura e cultura, dal Museo Giurassico a Colunga all’“Elogio dell’Orizzonte” di Chillida a Gijón/Xixón fino alla visione moderna del Centro Niemeyer ad Avilés. Tutto contribuisce a quell’incessante scambio di epoche, forme e significati che caratterizza ogni pellegrinaggio.
Le temperature miti da marzo a ottobre, l’ospitalità diffusa e il buon cibo sostengono il viaggiatore. E quando, dopo una giornata di cammino, ci si siede a tavola per una fabada calda, un cachopo succulento o un bicchiere di sidro servito secondo rito, il viaggio diventa anche festa dei sensi.

Il Cammino di El Salvador, la via nascosta che porta al cuore
E poi eccoci al terzo cammino, meno conosciuto ma ricco di significato. Il Cammino di El Salvador è il ponte tra León e Oviedo/Uviéu, una via che molti pellegrini percorrevano – e percorrono – per completare davvero il loro pellegrinaggio. Qui, nella Cattedrale del Salvatore, nel 1075, il re Alfonso VI aprì l’Arca Santa, scoprendo reliquie sacre tra cui la Sacra Sindone. come ricorda il detto medievale: “Chi va a Santiago e non al Salvatore, visita il servo e dimentica il Signore”. Da qui, la grande devozione verso questa città.

Questa rotta di 123 chilometri attraversa paesaggi montani in sei tappe che tolgono il fiato: dal Puerto de Pajares, innevato in inverno e terso in estate, alle valli che circondano Mieres e Campomanes. È un cammino solitario, quasi mistico, che invita all’introspezione. Ma è anche un viaggio ricco di storia. Oviedo/Uviéu conserva alcune tra le più affascinanti testimonianze del preromanico europeo, come Santa María del Naranco e San Miguel de Lillo, veri capolavori di pietra e spiritualità.
Questo itinerario è una via di mezzo tra terra e cielo, tra passato e presente. È l’occasione per concludere un ciclo e cominciarne un altro, per fermarsi davanti all’Arca Santa della cattedrale di Oviedo/Uviéu e sentire di essere parte di qualcosa di molto più grande.

Viaggiare nel tempo, con tutti i sensi
Il cammino nelle Asturie è un atto totale. Si guarda, si ascolta, si tocca, si respira e – soprattutto – si gusta. La gastronomia locale è parte integrante dell’esperienza che diventa rapidamente una celebrazione. Ogni piatto racconta un paesaggio e ogni sorso di sidro è una festa dove siamo tutti invitati.
L’ottima rete di alloggi disseminata lungo i diversi cammini permette tutto questo, dalle case padronali ristrutturate con gusto alle antiche case di campagna, fino agli hotel di varie categorie e agli ostelli per pellegrini. A questo si aggiungono servizi efficienti come taxi locali, trasporto bagagli e assistenza personalizzata. Tutto contribuisce a rendere il cammino un’esperienza modulabile, profondamente personale e adatta praticamente a tutti.

E tra una tappa e l’altra, c’è sempre un’occasione per celebrare i piaceri della tavola. Le Asturie sono terra di frontiera tra mare e montagna, e questa duplice anima si riflette nella loro cucina. Dal rustico al raffinato, dalle sidrerie brulicanti di vita ai ristoranti premiati e creativi, ogni piatto è un gesto d’amore verso il territorio.
Da non perdere la fabada, il cachopo croccante, il riso all’aragosta, i frutti di mare appena pescati, il pitu de caleya allevato all’aperto, le zuppe contadine come il pote. Poi i dolci, dal budino di riso ai frixuelos sottili come veli. E naturalmente il sidro, che qui si versa alto e si beve in compagnia, accompagnando il pasto o un incontro improvviso. La sua cultura — dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco — racconta un intero modo di vivere. Come i vini delle valli di Cangas del Narcea o le centinaia di formaggi che parlano di pascoli liberi e tradizioni intatte. Così, quando tornerete allo zaino o alla bicicletta, qualcosa sarà cambiato. Il cammino apparirà più leggero e i passi più lievi.
Le Asturie sono matrice più intima del Cammino di Santiago, dove ogni sentiero custodisce l’origine e l’anima del pellegrinaggio. Dal Cammino Primitivo all’affascinante via costiera, fino all’intimo Cammino di El Salvador, questo territorio regala esperienze profonde tra montagne, villaggi senza tempo e scogliere battute dal vento. Qui, la natura incanta, la cultura accoglie e la cucina nutre il corpo e lo spirito. Organizzare il viaggio è semplice, ma viverlo è un dono in cui ogni passo o ogni pedalata diventa una scoperta. Nelle Asturie, il cammino non è solo un tragitto, ma un ritorno essenziale a ciò che conta davvero.
Con il contributo di Turismo Asturias