Astro Bot: la recensione di un platform pieno di nostalgia e tanto divertimento

  • Postato il 20 settembre 2024
  • Tecnologia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Astro Bot, il carismatico protagonista di Astro’s Playroom, torna alla ribalta con un’avventura davvero in grado di catturare il cuore di tutti i fan di PlayStation. Sviluppato da Team Asobi, questo platform dimostra che Sony è ancora in grado di offrire giochi coinvolgenti, ispirati e ben confezionati, sebbene al contempo facciano capolino alcuni limiti, soprattutto in termini di rigiocabilità.

Un Omaggio ai Platform Storici di PlayStation
Sin dai primi momenti, Astro Bot risveglia la nostalgia di chi ha amato i classici platform di PlayStation come Crash Bandicoot e Spyro the Dragon. Il gameplay, caratterizzato da salti dettati da un buon timing, abilità uniche e puzzle ambientali, richiama la gloria di quegli anni grazie anche a livelli ricchi di colore e azione. Le fasi di gioco spaziano tra tantissime sfide rapide di pochi minuti fino a sezioni più complesse (i cosiddetti “Livelli Sfida”) che richiedono circa un quarto d’ora per essere completate.

La trama si apre con una simpatica navicella a forma di PS5 che esplora le galassie. Quando un alieno tutt’altro che amichevole (Nebulax) la attacca, la nave si disintegra e spetterà ad Astro salvare i suoi 300 compagni sparsi per l’universo. Il level-design è tra i punti forti del gioco: ogni ambiente è pieno di segreti da scoprire e di riferimenti ai titoli iconici di PlayStation, rendendo ogni sessione un piacere per i fan di lunga data della console, pur strizzando l’occhio ai giocatori più piccoli in termini di design e complessità generale.

Un comparto artistico meraviglioso
Astro Bot è davvero uno di quei titoli che riescono a far brillare gli occhi dei giocatori. Sin dai primi livelli veniamo catapultati in un’esplosione unica di colori e animazioni meravigliose, con tantissimi riferimenti alle più famose esclusive Sony (oltre alla nostalgia dettata dalle prime PlayStation e da PSP). Sbloccare determinati protagonisti di saghe iconiche intrappolati nei vari mondi utilizzando spesso abilità tipiche proprio di quel personaggio rende ogni avventura unica nel suo genere e sicuramente davvero soddisfacente. Il level design di Astro Bot vince e convince, riesce ad unire i veterani della console giapponese ai nuovi arrivati, soprattutto i più piccoli.

Gameplay e Power-Up: Innovazione o Dejà Vu?
Durante la campagna, della durata di 10-12 ore (fino a 15 per i completisti), Astro ottiene diversi power-up che aggiungono varietà alle meccaniche di gioco. Abilità come il salto a razzo, le braccia elastiche e la possibilità di rimpicciolirsi arricchiscono l’esperienza. Tuttavia, nonostante queste innovazioni, Astro Bot non riesce a raggiungere la stessa freschezza e varietà che altri platform moderni (ad esempio Super Mario Odyssey) hanno portato al genere, seppur riuscendo nell’intento di divertire profondamente.


Le battaglie contro i boss rappresentano alcuni dei momenti più esaltanti del gioco, grazie alle diverse soluzioni creative pensate dagli sviluppatori per rendere unica ogni boss fight. Tuttavia, le fasi immediatamente successive ai boss sono strettamente alimentate dalla nostalgia per le serie di PlayStation, rischiando di risultare meno entusiasmanti per chi non ha familiarità con i giochi a cui fanno riferimento.

Man mano che i giocatori esplorano le galassie e salvano i loro compagni robot, il mondo centrale di Astro Bot si espande e si arricchisce. Qui si possono sbloccare nuovi edifici, abiti per Astro e perfino una macchina a premi dove spendere le monete raccolte nei livelli. La macchina offre nuovi costumi, opzioni cosmetiche per la navicella-controller PS5 e oggetti per i robot a tema PlayStation che animano il mondo di gioco.

Longevità Limitata e Mancanza di Sfide Post-gioco
Sebbene Astro Bot offra un’esperienza di gioco di alta qualità, la sua longevità è uno degli aspetti più deboli. I platform 3D spesso mantengono vivo l’interesse dei giocatori con sfide a tempo, aree segrete e contenuti sbloccabili, ma Astro Bot, pur avendo livelli nascosti da scoprire, non offre particolari ragioni per rigiocare i livelli una volta completati e ciò lascia inevitabilmente i giocatori con poco da fare dopo aver superato le circa 15 ore necessarie per terminare il gioco.

Ottimo invece lo spunto dettato dalla possibilità di spendere monete per attivare un uccellino robot che aiuta a trovare segreti nascosti nei livelli già completati. Questa funzione riduce però il tempo necessario per completare al 100% il gioco, togliendo un po’ quella che è la soddisfazione nella ricerca delle aree segrete.

C’è però ancora speranza per espandere il divertimento in compagnia Astro Bot. Team Asobi ha infatti accennato all’inclusione futura di diverse novità che potrebbero attrarre la comunità degli speedrunner, aumentando così la longevità del titolo. Con l’aggiunta di nuovi contenuti post-lancio (annunciati sempre dal team di sviluppo) il gioco potrebbe vedere nuove ventate d’aria fresca che andrebbero ad allungare un’avventura che, seppur breve, si è dimostrata davvero divertente e innovativa.

Conclusione
Nonostante qualche difetto, Astro Bot rimane uno dei migliori platform disponibili per PlayStation 5, con un gameplay coinvolgente, un design dei livelli curato e una buona dose di nostalgia. I fan di PlayStation apprezzeranno sicuramente l’omaggio ai giochi del passato, anche se il desiderio di qualcosa di più profondo e duraturo potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca.

In definitiva, Astro Bot è un’avventura che merita di essere giocata sia dai fan di lunga data che dai più piccoli, magari tornando alle care vecchie serate in famiglia sul divano, pad alla mano, unendo le forze per completare il gioco al 100%. Serate che resteranno sempre nella memoria di tutti e che forse ritorneranno anche grazie ad Astro Bot.

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Il Fatto Quotidiano

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