Asta deserta per il versante sopra il porto di Vado Ligure, AVS: “Il Comune deve comprarla e destinarla a fruizione pubblica”
- Postato il 7 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Vado Ligure. “Riteniamo opportuno che il Comune di Vado Ligure partecipi alla prossima asta, per aggiudicarsi quest’area di chiara rilevanza pubblica e di rara bellezza, che avrà un prezzo base nettamente inferiore, garantendone la tutela futura e destinandolo a fruizione pubblica. Sarebbe un gesto importante di resistenza civica e ambientale da parte di un Comune che, negli anni, ha pagato un prezzo esorbitante a una industrializzazione che ha avvelenato i suoi cittadini per anni e sfigurato il volto di una bellissima cittadina sul mare della Liguria. Un’occasione di ricostruzione di un futuro fondato sulla qualità ambientale e sul turismo sostenibile”. Questa è la richiesta di Laura Bertolino e Marco Brescia, co-portavoci di Europa Verde provinciale di Savona, e Luigi Lanza, segretario provinciale di Sinistra Italiana di Savona, in merito al versante della collina sovrastante il porto di Vado Ligure dopo che l’asta è andata deserta.
“Nessuno si è presentato per acquistare uno degli ultimi punti incontaminati sulla costa vadese, offerto a un prezzo minimo di 235.000 euro – ricordano -. Questa vendita ha allarmato molti, che come noi temono una futura destinazione edilizia, perché l’area, sebbene per ora soggetta a vincoli, è caratterizzata da boschi e macchia mediterranea alta, un habitat raro e di pregio, particolarmente ben conservato e contiguo alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) di Bergeggi, di cui rappresenta un corridoio ecologico fondamentale”.
“Ricordiamo poi che, con l’entrata in vigore del Regolamento europeo sul Ripristino della Natura (UE 2024/1991), anche l’Italia dovrà predisporre entro il 2026 un piano nazionale per il ripristino degli habitat degradati, con obiettivi ambiziosi al 2030, 2040 e 2050. Gli amministratori – ancor di più in territori che hanno subito molto degrado ambientale – saranno invitati a indirizzarsi verso progettualità volte al ripristino ambientale e alla valorizzazione naturalistica, e quest’area ha tutti i requisiti per esserne interessata”.
“La zona inoltre – concludono – è caratterizzata da un valore archeologico e un potenziale turistico notevole. Sono infatti conservate tracce dell’antica viabilità romana, in parte visibili, in parte sepolte. Tale presenza è in continuità con altre due aree di rilevanza archeologica e sotto tutela della Soprintendenza dei beni culturali: il Castrum romano nella vicina zona di San Genesio, e il Castellaro, nella collina del forte Sant’Elena. Il restauro di questi sentieri e percorsi storici e naturalistici rappresenterebbe un interessante nuovo itinerario escursionistico che andrebbero a formare un circuito turistico sostenibile di grande richiamo”.