Assurdo Medvedev: litiga con l'arbitro e accende il pubblico, poi cede a Bonzi. Il folle show dell'ex Zar

  • Postato il 25 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Appena quattro anni fa trionfava a Flushing Meadows, oggi Daniil Medvedev sembra l’ombra di se stesso. L’unico tratto in comune rispetto allo “Zar” dei giorni migliori sono gli scatti d’ira, le racchette distrutte, i clamorosi e poco edificanti show nei confronti di arbitri e tifosi. Davvero folle lo spettacolo offerto dal russo nel cuore del match contro Benjamin Bonzi, una maratona protrattasi per cinque interminabili set e che ha avuto nel matchpoint per il francese nel terzo parziale il suo momento cult: sei minuti di scenate, invettive, sfoghi e maleparole da parte di Medvedev, inferocito contro tutto e tutti. Soprattutto con un fotografo maldestro, poi espulso dal torneo.

US Open, il fotografo maldestro e le sceneggiate di Medvedev

Le cose stavano andando male per Medvedev, sotto 6-3 7-5 5-4 e col francese a servire sul matchpoint. Seconda di servizio: un fotografo si è spostato lungo la linea laterale per avvicinarsi all’obiettivo e il giudice di sedia, Greg Allensworth, lo ha allontanato restituendo, come da regolamento, la prima di servizio a Bonzi. Motivo? “Ritardo causato da un’interferenza nel gioco”. E qui si è manifestata l’ira funesta di Medvedev. Sei minuti di furioso parapiglia, con Daniil diviso tra le contumelie verso l’arbitro (“Sei un uomo? Sei un uomo? Perché vuole andarsene? Cosa aveva detto Opelka?”) e le sceneggiate per ingraziarsi i tifosi, invitati platealmente a urlare.

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Insulti all’arbitro e inviti al pubblico, poi il russo cede a Bonzi

Sei minuti è durata la clamorosa “protesta” di Medvedev, uno dei momenti più trash degli ultimi vent’anni degli US Open. Dopo tale trambusto, Bonzi ha perso d’incanto smalto e concentrazione perdendo servizio e set al tie-break, poi crollando nel quarto parziale, in cui ha ceduto senza vincere un game e portando a casa appena nove punticini sparsi. Finita? No, perché il francese è rinato di colpo nel quinto set, chiudendo la partita a suo favore sul 6-4. “Non ho mai vissuto una cosa del genere”, le sue parole a fine match. “Forse abbiamo aspettato cinque minuti prima del matchpoint (in realtà sono stati sei, ndr). Poi è stato difficilissimo giocare, c’era un gran rumore”.

La triste parabola di Medvedev: l’ultimo titolo vinto a maggio 2023

Surreale invece la versione di Medvedev in sala stampa, dove il russo si è presentato dopo aver fatto a pezzi – quasi una tradizione da rockstar decadente – la sua racchetta a fine match. “Io non ho fatto nulla di male, era il pubblico ad aver ritardato il gioco“. E ancora: “Ero arrabbiato per la decisione dell’arbitro, non col fotografo. Ma multeranno solo me. Fanno molte più multe a me che agli altri”. La realtà è che l’ormai ex Zar non vince un torneo da maggio 2023 e in questa estate, dalla finale di Halle in poi, ha vinto appena tre degli otto match disputati. Alla fine degli US Open sarà fuori dalla top 20 nella ATP Race. Numeri che non possono essere rivoltati a piacimento, con qualche show dei suoi.

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