Associazione di pescatori distrutta dalle fiamme a Quarto, si indaga per incendio doloso

  • Postato il 16 ottobre 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 2 Visualizzazioni
incendio quarto

Genova. Si indaga per incendio doloso dopo il rogo che ha distrutto la sede della Cala dei Montani, storica associazione di pesca sportiva sulla spiaggia del Bai a Quarto. Il procuratore aggiunto Federico Manotti aprirà il fascicolo nelle prossime ore dopo aver ricevuto i primi riscontri dei rilievi eseguiti ieri sera da vigili del fuoco e polizia scientifica.

L’incendio, come hanno riferito testimoni e come risulta da alcuni video, è partito da una piccola imbarcazione in vetroresina e da lì si è esteso in pochi minuti alla struttura in legno del capannone. Le fiamme, ormai impossibili da contenere, hanno pressoché raso al suolo il fabbricato e grazie all’intervento dei vigili del fuoco non hanno aggredito anche le costruzioni vicine, tra cui l’antica osteria del Bai e gli stabilimenti balneari che occupano la spiaggia.

 

Data la dinamica, la principale ipotesi è che si tratti di un incendio doloso. All’interno c’erano alcuni soci, ma nessuno di loro si sarebbe accorto di quanto stava accadendo finché non ha iniziato a bruciare il capannone, che ospitava le attrezzature da pesca e gli altri servizi dell’associazione.

Sul natante da cui è partito il rogo non c’erano lavori in corso o altra attività. Dunque appare verosimile che qualcuno abbia appiccato il fuoco in maniera intenzionale, anche se sul posto non è stato ritrovato alcun innesco. Ma perché qualcuno avrebbe dovuto farlo? A stabilirlo saranno le indagini affidate alla squadra mobile della polizia. Non si esclude nemmeno che sullo sfondo possa esserci una storia di estorsione.

Del resto uno dei soci storici della Cala dei Montani, Andrea Rattazzi, aveva raccontato ieri a Genova24: “È difficile che una barca così prenda fuoco da sola se non si provoca l’incendio con qualcosa -. Forse a qualcuno dava fastidio che abbiamo un pezzo di spiaggia e che ce la siamo mantenuta in tutti questi anni”. Le testimonianze di chi gestisce l’associazione, i saranno fondamentali per ricostruire il quadro e individuare un eventuale responsabile.

Rischio amianto, Arpal esclude pericoli per la salute

Durante l’incendio era scattato l’allarme per il rischio amianto, visto che alcune parti della struttura sembravano contenere Eternit. Le forze dell’ordine sul posto invitavano chi si avvicinasse a indossare una mascherina per non respirare direttamente le sostanze sprigionate dal rogo. La sala emergenze del Comune aveva chiesto l’intervento di Arpal per un monitoraggio dell’aria.

Dalle rilevazioni di Arpal, però, non emergono pericoli per la salute delle persone. L’area di deposizione, secondo la modellistica usata degli esperti, ricade direttamente in mare. Merito soprattutto del vento da nord che ha allontanato i fumi dalla costa. Anche la centralina installata a Quarto non ha registrato valori fuori norma.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti