Assistenza ai disabili a Borghetto, la lettera inviata a Bucci e Olivieri che dà voce ai ragazzi: “Ci tolgono anche questa casa”

  • Postato il 16 aprile 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico aprile 2025

Borghetto Santo Spirito. Era nato come un trasferimento temporaneo. Una sistemazione “di passaggio”, in attesa che venisse realizzata una nuova struttura a Toirano, promessa ormai dal 2012. Ma a distanza di più di dieci anni, i ventisette ragazzi disabili gravi ospitati al Sestante di Borghetto non si sono mai mossi da lì.

E ora, quella che doveva essere una soluzione provvisoria, rischia di diventare un ricordo. Ma c’è di più: perché in questi anni, quella struttura è diventata una vera casa. Non solo un luogo fisico, ma un ambiente accogliente, stabile, sicuro. Un esempio virtuoso sul territorio provinciale.

Le famiglie hanno trovato una rete di cura e attenzione che funziona, e, per dirla con le loro parole, “i ragazzi stanno bene”. Per molti di loro “Il Sestante” è diventato un punto fermo importante.

La situazione però, come abbiamo già raccontato in anteprima su IVG, è in bilico. Asl2 è alla ricerca di una nuova sistemazione (l’affitto dei locali è troppo caro e l’azienda deve far quadrare i conti del bilancio), mentre le famiglie parlano di scelte già fatte senza coinvolgimento, senza dialogo: “quasi come se tutto fosse già stato deciso”.

A rompere il silenzio oggi è una lettera. Una lettera scritta da Andrea Martoccia, fratello di Michele, uno degli ospiti della struttura. Andrea ha immaginato di far parlare proprio lui, Michele. E ha messo nero su bianco quello che Michele – se potesse – avrebbe voluto dire.

Ecco il testo integrale della lettera inviata al presidente della Regione Liguria Marco Bucci e al presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri.

“Buongiorno Presidente Marco Bucci, mi presento: sono Martoccia Michele, uno dei ventisette ragazzi che soggiornano nella struttura ‘provvisoria’ chiamata Il Sestante, a Borghetto Santo Spirito. È l’unico istituto medico-pedagogico gestito dall’ASL in tutta la provincia di Savona. Ho 53 anni e il 27 maggio ne compirò 54. Le mie condizioni di salute sono gravi fin dalla nascita: ho una forte spasticità motoria e psichica. Non cammino, riesco a malapena a reggermi con un girello per pochi minuti, non parlo. A volte sorrido, a volte urlo e mi arrabbio così tanto da farmi del male. Non riesco a mangiare da solo, vengo imboccato con pazienza e dolcezza. Ho bisogno di assistenza 24 ore su 24. Per me questa struttura è una seconda casa. Il personale e gli altri ospiti sono diventati la mia famiglia. Qui vivo, qui respiro, qui sono amato. Non le racconto degli innumerevoli interventi e ricoveri che ho affrontato nella vita, ma sono ancora qui. Nel 2012 ci avevano detto che saremmo stati a Borghetto solo per 3 o 4 anni, poi ci avrebbero trasferiti in una nuova struttura a Toirano, pensata per noi.  Ci dissero che sarebbe stata definitiva, che ci saremmo potuti restare fino alla fine dei nostri giorni. Avevano firmato accordi, preso impegni. Ma non è successo nulla. E ora vogliono toglierci anche questa casa. Presidente, ci affidiamo a Lei. Aiutateci a vivere con dignità questi ultimi anni. Nella vita siamo già stati molto sfortunati. Non accanitevi anche su di noi. Ve ne saremo grati per sempre. Questo è quello che avrebbe voluto scrivere mio fratello Michele. Distinti saluti,

Andrea Martoccia”

La lettera è stata inviata il 13 febbraio scorso a Bucci (tramite Pec) e Olivieri verso la fine del mese di febbraio, a ricordarlo è lo stesso Andrea Martoccia a IVG: “Avevo allegato anche tutta la documentazione passata e presente, ma purtroppo non ho mai ricevuto risposta”. 

Autore
Il Vostro Giornale

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