Asset, garanzie, ricostruzione. Meloni verso il Consiglio europeo sull’Ucraina

  • Postato il 16 dicembre 2025
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  • Di Formiche
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Prima la tradizionale colazione di lavoro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Giorgia Meloni in vista delle comunicazioni della premier al Parlamento sul prossimo Consiglio europeo dedicato all’Ucraina, alla presenza di tutti i ministri interessati. Poi domattina le Comunicazioni alla Camera dei deputati. Nel mezzo l’occhio vigile su come i cinque impegni presi ieri in occasione del vertice sull’Ucraina in Germania potranno combaciare con l’evoluzione elle trattative diplomatiche sull’asse Washington-Mosca-Kyiv.

Sono ore complesse sul fronte bellico. Da un lato c’è da registrare il favore dei leader riunitisi a Berlino sui “significativi progressi compiuti dal presidente Trump per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina”. Per questa ragione hanno concordato di collaborare con il presidente Trump e il presidente Zelensky per raggiungere una pace duratura che preservi la sovranità ucraina e la sicurezza europea. In questo senso hanno sottolineato “la forte convergenza tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa”. Poi dal punto di vista operativo si sono trovati d’accordo su un punto nevralgico: garantire la sicurezza, la sovranità e la prosperità dell’Ucraina è fondamentale per la più ampia sicurezza euro-atlantica. Per cui tra le due sponde dell’Atlantico resta solida la volontà di collaborare per fornire solide garanzie di sicurezza e misure di sostegno alla ripresa economica per l’Ucraina nel contesto di un accordo per porre fine alla guerra.

Le garanzie per l’Ucraina sono il clou della questione, in dettaglio riguardano: la fornitura di un supporto continuo e significativo all’Ucraina per la costruzione delle sue forze armate, che dovrebbero rimanere al livello di 800.000 effettivi in ​​tempo di pace per essere in grado di scoraggiare i conflitti e difendere il territorio ucraino; la creazione di una “forza multinazionale Ucraina” a guida europea, composta dai contributi delle nazioni disponibili nell’ambito della Coalizione dei Volentieri e supportata dagli Stati Uniti; la creazione di un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti con la partecipazione internazionale per fornire un allarme tempestivo di qualsiasi futuro attacco; l’impegno giuridicamente vincolante, soggetto alle procedure nazionali, ad adottare misure per ripristinare la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato; l’investimento nella futura prosperità dell’Ucraina, anche mettendo a disposizione ingenti risorse per la ripresa e la ricostruzione; il sostegno all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea.

In questo senso un passo in avanti è stato compiuto con la firma tra l’alta rappresentante Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas e il commissario Ue alla Giustizia Michael McGrath della Convenzione che istituisce la Commissione internazionale per i risarcimenti per l’ Ucraina. Il gesto “rappresenta una tappa fondamentale negli sforzi collettivi dell’Europa per garantire responsabilità e giustizia per l’Ucraina e il popolo ucraino, assicurando che le vittime della brutale guerra di aggressione della Russia siano adeguatamente risarcite”, spiega l’esecutivo Ue in una nota ufficiale. Kallas precisa un punto: “Dopo quattro anni di guerra, oltre 200.000 edifici sono stati distrutti o danneggiati e circa 2,5 milioni di case e appartamenti non sono più abitabili: quale proprietà, quale prezzo si può attribuire all’uccisione di membri della famiglia, alla deportazione di bambini, a lesioni personali che cambiano la vita, alla violenza sessuale, alla tortura? Queste sono le domande con cui la Commissione per i risarcimenti dovrà confrontarsi nei prossimi anni”.

Quindi i numeri: l’Ue fornirà fino a un milione di euro per finanziare il suo lavoro preparatorio e nel frattempo i cittadini ucraini “possono continuare a presentare richieste al Registro”. Altro elemento che sarà al centro del vertice europeo è l’utilizzo degli asset russi. Uso completo, a metà, o non uso? Sono le tre opzioni sul tavolo Ue sugli asset russi immobilizzati dalle sanzioni europee: fuori radar al momento il prestito basato sul bilancio Ue che non gode del sostegno sufficiente.

Autore
Formiche

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