Assegno unico: chi non aggiorna l’Isee entro il 30 giugno perde gli arretrati da marzo

  • Postato il 29 giugno 2025
  • Di Panorama
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Ultimissimi giorni per aggiornare l’Isee 2025 e non perdere così gli arretrati dell’Assegno Unico Universale, da marzo in poi. Il 30 giugno è una scadenza decisiva per milioni di famiglie italiane con figli. L’erogazione dell’assegno continua, in automatico, ma non agire significa rinunciare a importi più alti, calcolati sulla reale condizione economica familiare, e ricevere solo la cifra minima (57,5 euro al mese per figlio), contro un massimo che può superare i 200 euro.

Chi rischia di perdere gli arretrati dell’Assegno Unico e cosa bisogna fare

Il termine del 30 giugno riguarda tutti i nuclei familiari con figli minorenni, under 21 a carico, o figli disabili di qualsiasi età, che non hanno ancora presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per il 2025. L’Assegno Unico è una misura strutturale e automatica: chi ha già presentato domanda in passato continua a riceverlo senza ulteriori richieste. Tuttavia, l’importo erogato dall’Inps dipende esclusivamente dall’Isee aggiornato. Senza rinnovo, da gennaio in poi è stato versato solo l’importo base, con un danno economico potenziale di oltre 140 euro al mese per ciascun figlio per i redditi più bassi. Chi aggiorna l’Isee entro il 30 giugno potrà ricevere il ricalcolo degli importi da marzo a giugno. Dopo quella data, sarà ancora possibile aggiornare l’indicatore, ma gli importi ricalcolati scatteranno solo da luglio, senza conguagli retroattivi. Per ottenere il ricalcolo è sufficiente presentare la nuova Dichiarazione tramite Caf, patronati o in autonomia sul portale Inps. Non è necessario presentare una nuova domanda di Assegno Unico, ma è obbligatorio comunicare eventuali variazioni nella composizione del nucleo familiare.

Effetto riforma Isee sull’Assegno Unico: titoli di Stato esclusi fino a 50.000 euro

L’urgenza di aggiornare l’Isee è legata anche alla riforma entrata in vigore ad aprile che dal 2025 esclude dal calcolo i titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale fino a 50mila euro. Il cambiamento ha spinto decine di migliaia di famiglie a ricalcolare l’indicatore per ottenere un assegno più alto. Secondo l’Inps, ad aprile sono state presentate oltre 75mila Dsu al giorno, +60% rispetto al 2024. Tuttavia, l’impatto effettivo sul valore Isee è stato limitato: solo il 17,4% delle famiglie ha chiesto un nuovo calcolo, e il beneficio maggiore si registra tra i single, con una riduzione dell’indicatore fino al 19%, contro il 6% medio per le famiglie numerose. Dal 16 giugno, la nuova procedura automatica per Isee precompilate esclude direttamente i titoli di Stato nei limiti previsti. Per chi compila il modello in modalità autodichiarata, invece, è necessario inserire manualmente i valori decurtati relativi a saldo e giacenza media dei libretti postali. L’aggiornamento dell’Isee con le nuove regole può cambiare in modo significativo l’importo dell’Assegno Unico. Per il 2025 si ha diritto a 57,5 euro al mese a figlio con Isee superiore a 45.939 euro e si arriva a 201 euro mensili con Isee inferiore a 17.227 euro. Senza aggiornare la propria Dsu, tutte queste integrazioni vengono azzerate.

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Panorama

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