Assalto al liceo Leonardo Da Vinci, perquisite le abitazioni di nove giovanissimi: trovati gli abiti indossati nel blitz
- Postato il 12 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Questa mattina la Digos di Genova ha eseguito su ordine della procura e della procura per i minorenni un decreto di perquisizione sequestro a carico di nove giovanissimi, sospettati di essere gli autori dell’assalto al notturno liceo scientifico Leonardo da Vinci della notte tra il 25 e il 26 ottobre. La scuola era stata occupata da un paio di giorni e quella sera era in corso una festa degli studenti
Gli agenti nel corso delle perquisizioni avrebbero trovato piena corrispondenza tra gli abiti e i capi sequestrati e quelli indossati al momento dell’irruzione immortalati dalle telecamere e alcuni video . Sequestrati anche pc e telefoni alla ricerca di ulteriori riscontri sull’organizzazione del blitz.
Varia l’estrazione sociale, ma nessun riferimento all’estrema destra
I giovani perquisiti sono in gran parte minorenni: solo due avrebbero compiuto da poco 18 anni. I giovani perquisiti sono nella stragrande maggioranza italiani residenti in diversi quartieri della città dalla Foce a Sampierdarena a Nervi, ma anche Sori e il Ponente.
Ancora una volta, nessun riscontro sarebbe stato trovato, rispetto a una ipotetica matrice neofascista dell’assalto. I giovani, di varia estrazione sociale, erano soliti ritrovarsi ai giardini di Brignole e da lì probabilmente, è stato deciso l’assalto, forse dopo uno screzio avvenuto la sera prima con alcuni degli occupanti. Ad unirli un look riconoscibile, dai capelli rasati sui lati, ai marsupi portati alti, dalle tute in acetato alle catene al collo. Il look che oggi è considerato tipico dei maranza, senza alcuna ideologia politica. ( In questo articolo l’intervista di Genova24 sulla marginalità dei giovani).
Sono indagati per danneggiamento aggravato
La procura di Genova e la procura per i minorenni avevano aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato riservandosi valutare l’ipotesi di apologia di fascismo (per la svastica disegnata su un muro e per il fatto che uno degli aggressori avesse urlato viva il Duce) ma già dopo le prime identificazioni, nessuno dei minorenni e maggiorenni individuati era risultato noto per appartenenza o vicinanza al mondo dell’estrema destra. Le perquisizioni di questa mattina avrebbero confermato l’assenza di simboli o altri elementi che possano ricondurre a una matrice politica.
E lo stesso lo aveva ribadito gli stessi studenti del Leo, riuniti in assemblea in piazza Manin insieme ad alcuni professori dopo che l’occupazione era stata interrotta dal blitz e i danni avevano reso necessaria la chiusura della scuola. Gli studenti avevano chiesto alla politica di non strumentalizzare quanto accaduto sottolineando in diversi come l’attacco alla scuola sia stato opera di teppisti e non di fascisti: “Sono bifolchi, teppisti, violenti per il gusto di esserlo, ma sono anche la spia di una società che ha fallito“ avevano spiegato.