Assalto al liceo Da Vinci: tutti minorenni i primi identificati, si indaga anche su un episodio fotocopia al Calvino occupato
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. L’assalto al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di sabato sera da parte di un gruppo di giovani violenti che avevano come unico obiettivo quello di “spaccare tutto” non è un episodio isolato. In queste settimane di scuole occupate ci sono stati almeno due episodi dove si sono riprodotte le stesse modalità, in un caso praticamente identiche.
L’episodio fotocopia al Calvino occupato a inizio ottobre
Il primo episodio risale al 1 ottobre all’istituto Calvino di via Borzoli. La scuola era occupata da alcuni giorni in sostegno alla Global Sumud Flotilla che era stata appena intercettata e quella sera un gruppo di ragazzini esterni alla scuola era riuscito a entrare. Gli occupanti però, non appena si erano accorti che quei sedicenni non erano studenti della loro scuola e avevano intenzione di sfruttare l’occupazione per fare danni li avevano messi alla porta. Dopo poco gli occupanti si sono ritrovati davanti all’ingresso della scuola una quarantina di coetanei che spingeva sul cancello e lanciava oggetti. Preoccupati, hanno chiamato un po’ tutti, dal Calp agli universitari di Cambiare Rotta e, alla fine, anche il 112. Quando le volanti della polizia sono arrivate sul posto il gruppo di violenti, che non era riuscito a entrare nell’istituto scolastico, si è disperso.
Il secondo episodio risale alla settimana successiva e all’occupazione del Nautico San Giorgio: anche in questo caso sarebbero stati degli esterni a provocare i danni alla scuola che ha messo fine all’occupazione, ma i contorni di quanto accaduto sono al momento meno chiari.
Anche sabato sera a Manin a precedere l’assalto alla scuola sarebbe stata una discussione con un gruppetto di giovani estranei al liceo, che non è stato fatto entrare alla serata gestita dal collettivo. I respinti così si sarebbero organizzati per entrare in massa, cosa che è avvenuta proprio mentre la gran parte degli studenti stava per uscire dalla scuola, dopo che la festa si era conclusa. Il collettivo che stava gestendo l’occupazione non riuscendo a tenere chiuso il cancello principale è riuscito in fretta e furia a far uscire gli studenti dall’ingresso secondario. Così quando i maranza sono entrati, alcuni armati di spranghe e tubi innocenti, altri tirando pietre, perlomeno nessuno si è fatto male. Ma i danni alla scuola sono tanti, così come lo choc per quanto accaduto.
Digos al lavoro sulle identificazioni: finora sono tutti minorenni
Per quanto riguarda i riconoscimenti la sezione investigativa della Digos è al lavoro da ieri.
Alcuni dei partecipanti all’assalto sono già stati identificati: molti di loro sono entrati nella scuola a volto scoperto e sono stati immortalati dalle telecamere del liceo, altri sono stati riconosciuti da alcuni studenti e i loro nomi sono girati tra le varie chat fino a finire nelle mani degli investigatori che hanno trovato rapidamente dei riscontri.
Ma non tutti al momento sono stati identificati. Quando l’elenco sarà completo, i nomi saranno inviati alla Procura dei minori perché gli identificati fino ad ora sono tutti minorenni, 15-16enni arrivati da altri quartieri e che bazzicano di giorno le zone tipiche dei maranza, vale a dire i giardini della Fiumara e quelli di Brignole.
Un’unica banda di maranza all’assalto delle scuole occupate?
Se è ovviamente presto per ipotizzare che gli autori del tentato assalto a Calvino siano gli stessi che hanno devastato il licelo Da Vinci e che ci sia quindi un’unica grande banda di maranza che ha preso di mira le scuole occupate per sfogare con la violenza le proprie frustrazioni, gli investigatori lavorano anche su queste analogie e stanno chiedendo la collaborazione dei commissariati di zona per tentare di identificare alcuni degli autori dei precedenti episodi e incrociare nomi e volti.
L’ipotesi di reato per l’assalto sarà quasi certamente quella di danneggiamento aggravato. In astratto la svastica disegnata sul muro ma anche il coro ‘Viva il Duce’ (che però sarebbe – in base alle testimonianze raccolte dagli investigatori – gridato da un solo giovane e non da un gruppo) potrebbe configurare l’ipotesi di reato di apologia di fascismo ma gli stessi studenti del collettivo del Da Vinci già ieri propendevano più per una banda di teppisti che ha utilizzato modalità fasciste che per una connotazione politica vera e propria. E gli investigatori dicono che al momento ancora nulla può essere escluso.