Aspartame: a lungo, fa male a cuore e cervello

  • Postato il 29 dicembre 2025
  • Di Focus.it
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Una ricerca condotta sui topi ha valutato per la prima volta gli effetti del consumo di aspartame colmando due lacune degli studi precedenti: ha osservato, cioè, le conseguenze dell'assunzione a lungo termine del dolcificante naturale, e non soltanto di quella immediata come avvenuto finora; e lo ha fatto somministrando ai roditori quantità di aspartame non eccessive, per una volta vicine a quelle consumate dall'uomo nella vita reale. . I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica Biomedicine & Pharmacotherapy, consegnano un verdetto negativo sugli effetti dell'aspartame sulla salute: se è vero che contribuisce alla perdita di peso, sembra però interferire con il metabolismo del cervello e con la struttura e la funzionalità del cuore.. Un consumo moderato, intermittente e prolungato nel tempo. Nel 2023 l'aspartame, un dolcificante artificiale impiegato in moltissimi prodotti alimentari, inclusi cibi e bevande dietetiche, è stato classificato "possibilmente cancerogeno per l'uomo" dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dal Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), con la precisazione, però, che per una persona è comunque sicuro consumarlo in quantità inferiori alla dose giornaliera accettabile (DGA), che è fino a 40 mg per kg di peso corporeo. Come avevamo spiegato allora nel riportarvi la notizia (per approfondire), si tratta di una soglia difficilmente superabile.. Gli scienziati del Centro de Investigación Cooperativa en Biomateriales CIC biomaGUNE e del Biogipuzkoa Health Research Institute (Spagna) hanno sottoposto 18 topi a una dose di aspartame nettamente inferiore, pari a circa un sesto rispetto alla dose massima accettabile, per un anno. I roditori hanno consumato aspartame per tre giorni ogni due settimane, mentre un gruppo di controllo di 14 topi non ne ha consumato.. Gli effetti dell'aspartame sul cervello. Gli scienziati hanno valutato con un tipo di esame di imaging cerebrale (la PET) l'assorbimento del glucosio (il "carburante" dei neuroni) da parte del cervello, e osservato uno strano andamento nel modo in cui il cervello dei topi nutriti con aspartame consumava energia. Dopo due mesi, i neuroni di questi topi sembravano richiedere il doppio di glucosio rispetto a quelli del gruppo di controllo, ma attorno ai sei mesi la situazione si è capovolta, e arrivati ai dieci mesi di assunzione, il cervello dei topi nutriti ad aspartame stava bruciando la metà del glucosio rispetto a quello del gruppo di controllo. L'aspartame aveva portato il cervello dei topi a passare da una fase di utilizzo aumentato dell'energia a una, più cronica, di sottoutilizzo di glucosio, un sintomo di stress metabolico. Di fatto, aveva derubato il cervello dei topi della loro principale fonte energetica.. Il cervello in modalità di emergenza. L'osservazione è stata confermata dall'analisi dei prodotti metabolici presenti nel cervello. Gli astrociti, le cellule a forma di stella che supportano i neuroni nel cervello, sanno trasformare il glucosio in lattato, un combustibile che i neuroni utilizzano più facilmente e che sembra avere un ruolo importante per la formazione dei ricordi. Se i livelli di lattato rimangono costantemente alti, i neuroni non riescono a utilizzarlo in modo efficiente e la sostanza si accumula, interferendo con il metabolismo energetico del cervello. Dopo 8 mesi di assunzione di aspartame, i livelli di lattato nel cervello dei topi risultavano 2,5 volte più elevati rispetto a quelli del gruppo di controllo.. Il cervello di questi topi sembrava essere costantemente in modalità di emergenza, meno efficiente nei compiti attentivi, di navigazione, di rievocazione dei ricordi e di risoluzione dei problemi.. L'impatto sul cuore. Al termine dello studio, il cuore dei topi trattati con aspartame appariva meno efficiente nel pompare sangue: le camere cardiache, cioè i compartimenti interni del cuore, che ricevono il sangue e lo pompano all'esterno, si riempivano in modo meno completo e restituivano meno sangue per ogni battito. Ciò significa che gli organi degli animali, incluso il cervello, ricevevano una minore quantità di sangue ossigenato.. Meno grasso, ma nel posto sbagliato. A onor del vero, i topi che avevano assunto aspartame hanno accumulato il 20% di grasso in meno rispetto ai topi di controllo nel corso di un anno. Ma il (minore) grasso accumulato si è redistribuito in modo malsano, concentrandosi attorno agli organi (grasso viscerale), una conformazione che di norma affatica cuore e metabolismo. Ecco perché, hanno concluso i ricercatori, «sebbene questo dolcificante possa aiutare a far perdere peso ai topi, è accompagnato da cambiamenti patofisiologici nel cuore e, probabilmente, nel cervello». Certo, quello descritto è il risultato di uno studio su un modello animale: resta da capire se effetti analoghi si verifichino anche nell'uomo..
Autore
Focus.it

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