Arriva il Modello Roccaraso per combattere l’overtourism nelle località più famose d’Italia

  • Postato il 3 luglio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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È possibile contrastare il ‘turismo selvaggio’ creando un modello che aiuti i territori a gestire il flusso di turisti sempre maggiore in determinate località e garantire la sicurezza? La risposta è ancora incerta, ma questo è l’obiettivo del Ministero del Turismo e del Viminale e di tanti comuni italiani alla ricerca di una soluzione valida per evitare il caos al quale abbiamo assistito negli ultimi mesi.

In particolare, l’idea discussa al tavolo interministeriale prende il nome di “Modello Roccaraso” in riferimento al piccolo paese abruzzese invaso da 10 mila turisti mordi e fuggi lo scorso inverno. In quel frangente, i visitatori hanno intasato le vie d’accesso alla località sciistica, mettendo a rischio la sicurezza generale e obbligando prefettura e comune a contingentare il numero dei bus.

L’obiettivo del “Modello Roccaraso”

Il “Modello Roccaraso” è la nuova proposta che, coinvolgendo prefettura ed enti locali, punta a migliorare la gestione e la sicurezza dei flussi turistici. In particolare, l’obiettivo primario è quello di definire un approccio integrato che, oltre a valorizzare l’offerta turistica italiana, garantisca la tutela del patrimonio culturale e naturale e favorisca una migliore gestione e una più equa distribuzione dei flussi verso aree meno consolidate. Il tutto garantendo la sicurezza dei territori interessati.

Alla riunione hanno partecipato, oltre alla ministra Daniela Santanchè e al ministro dell’interno Matteo Piantedosi, anche i rappresentanti dei comuni firmatari: Amalfi, Arzachena, Capri, Cortina, Pinzolo-Madonna di Campiglio, Polignano a Mare, Roccaraso, Taormina, Positano, Pollica, Ravello, Castellabate e Atrani.

L’iniziativa, che verrà sviluppata nei prossimi mesi, avrà come fine quello di delineare tutta una serie di misure specifiche per il monitoraggio costante dei flussi turistici, la promozione di pratiche responsabili e lo sviluppo di infrastrutture adeguate a supportare una crescita sostenibile del settore.

I comuni interessati dalla proposta

Quali sono i comuni italiani che hanno partecipato alla riunione e che desiderano attuare un piano d’azione valido per migliorare l’esperienza turistica nei loro territori? A pensare esplicitamente al numero chiuso è Madonna di Campiglio che sta attualmente ragionando sull’imposizione di un limite giornaliero di 14.000 persone per una questione di sicurezza e di stabilità durante la stagione invernale, oltre che per garantire la qualità del turismo.

Altri comuni, invece, come quello di Pollica, in provincia di Salerno, non sono interessati al numero chiuso, ma alla destagionalizzazione: ossia, portare avanti una gestione più attenta e strutturata del turismo spalmandolo su diversi periodi dell’anno e in tutti i territori, non solo quelli che richiamano generalmente i flussi maggiori.

Anche il sindaco di Castellabate sottolinea l’importanza di un turismo sostenibile e dell’introduzione di nuovi strumenti che permettano di governarlo, invece che subirlo. Soprattutto nelle destinazioni italiane più famose, la gestione dei flussi, specie nei mesi estivi, richiede un’organizzazione condivisa e un supporto strutturato in termini di risorse, sicurezza e servizi.

Nei prossimi mesi verranno organizzati altri tavoli ministeriali per discutere e avanzare proposte concrete e per trovare un equilibrio tra accessibilità e tutela, tra esperienza e consumo, nei territori che tutti amiamo e desideriamo visitare.

Autore
SiViaggia.it

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