Arrestata a Roma la deputata brasiliana Carla Zambelli: condannata a dieci anni, era in Italia da giugno

  • Postato il 30 luglio 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

La deputata brasiliana Carla Zambelli è stata arrestata a Roma. La donna, che ha la doppia cittadinanza, era arrivata in Italia a inizio giugno dopo la condanna a dieci anni di carcere per aver hackerato il sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia (Cnj) con lo scopo di screditare chi indagava su Jair Bolsonaro. L’ex presidente è infatti sotto processo per il tentato golpe dopo esser stato sconfitto alle elezioni nel 2022. Ricercata dall’Interpol, era fuggita facendo perdere le sue tracce poco dopo aver messo piede sul suolo italiano. La conferma dell’arresto arriva da Andrei Rodrigues, direttore generale della Polizia federale (PF) brasiliana, che ha spiegato: “La cooperazione internazionale tra la Polizia Federale e la polizia italiana è stata essenziale. Carla Zambelli è stata arrestata e condotta in una stazione di polizia italiana. Ora ha 48 ore di tempo affinché l’autorità giudiziaria locale decida se rilasciarla, estradarla o porla agli arresti domiciliari”.

La deputata aveva lasciato il Brasile il 25 maggio scorso attraversando, insieme al marito, il confine con l’Argentina a Foz do Iguaçu e, dopo una breve sosta negli Stati Uniti, aveva annunciato il suo arrivo in Italia. Dapprima intenzionata a candidarsi a una carica elettiva in Italia, Zambelli, secondo le parole del suo legale alla Cnn, avrebbe poi accantonato questa intenzione. La successiva richiesta di estradizione, firmata l’11 giugno dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes, è stata trasmessa al ministero della Giustizia italiano tramite l’ambasciata del Brasile a Roma. Due settimane fa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al question time alla Camera, aveva sottolineato che erano state “avviate attività investigative volte a localizzare la signora, di concerto con l’autorità giudiziaria di Roma, immediatamente informata al riguardo. Nel corso delle indagini sono puntualmente state verificate segnalazioni circa la presenza dell’ex parlamentare in determinati luoghi o contesti, sempre con esito negativo”. Piantedosi aveva anche ribadito che “all’atto del controllo di frontiera” a Fiumicino il 5 giugno Zambelli “risultava priva di precedenti di polizia sul territorio nazionale e di evidenze sfavorevoli rinvenibili agli atti” e dunque “le autorità di polizia non avrebbero potuto in alcun modo procedere al fermo”.

Sono innocente, non ho nulla da nascondere – ha detto a Repubblica -. Sono stata condannata per motivi politici, ma sono innocente. Sono venuta in Italia perché sono italiana e vorrei continuare a vivere qui”. Poi ha aggiunto: “Non c’è nessuna prova contro di me. Sono stata incastrata da questo hacker. L’ho conosciuto per caso ma non ho nulla a che fare con lui. Io sono la più votata in Brasile, ho preso un milione di voti. Sono una perseguitata politica. Il giudice che mi ha condannato è un dittatore”. E confermando di non volersi candidare in Italia, a differenza di quanto detto inizialmente, precisa però di conoscere bene la situazione politica internazionale: “So che Flavio Bolsonaro, il figlio del presidente, ha parlato con Matteo Salvini della mia situazione. Non so se Salvini gli abbia promesso qualcosa, ma non siamo amici. Mi aspettavo qualcosa di più. Da Salvini, ma anche da Meloni che è amica di Trump. E Trump sa quello che sta succedendo in Brasile. Io sono la prima condannata, ma succederà a tanti altri. Ho amici in comune con Musk. Lui è finito sotto processo in Brasile perché non ha bloccato il mio X. Poi c’è la sinistra. Angelo Bonelli che ha parlato molto male di me. La sinistra ha protestato per l’estradizione di Almasri, che si è macchiato di crimini contro l’umanità. Invece non dice nulla sull’estradizione di una cittadina italiana perseguitata per motivi politici“. E sul suo futuro ha aggiunto: “Vorrei tornare in Brasile, ma in questa situazione non posso. Finirei subito in carcere e non so come sopravvivrei. Ho molti problemi di salute, soffro di sincopi, rischio di cadere da un momento all’altro. Non posso stare sola. Per questo motivo c’è mio padre”.

Poco prima dell’arresto della donna proprio un post sui social del deputato Angelo Bonelli avvisava “Zambelli è in un appartamento a Roma. Ho fornito l’indirizzo alla polizia”. Adesso è in mano alle autorità italiane, che dovranno esaminare la richiesta di estradizione avanzata dal giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes e capire se, secondo quanto prescritto dai trattati firmati tra i due paesi, sia possibile far scontare alla donna la pena in Brasile. Questo anche alla luce della Costituzione Italiana, che all’articolo dieci prescrive il divieto di estradizione dello straniero per reati politici. Intanto il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso il desiderio di far visita in carcere alla donna.

L'articolo Arrestata a Roma la deputata brasiliana Carla Zambelli: condannata a dieci anni, era in Italia da giugno proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti