“Armi e rassicurazioni su mancato arresto a Netanyahu, l’Italia complice del genocidio a Gaza”: la denuncia della rete di giuristi

  • Postato il 29 gennaio 2025
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Dal flusso di armi verso Israele mai interrotto, al di là delle dichiarazioni di diversi ministri del governo Meloni, poi costretti a rettificare di fronte alle evidenze giornalistiche, fino alle recenti rassicurazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani verso il premier israeliano Benjamin Netanyahu, rispetto al suo mancato arresto, nel caso decidesse di visitare il nostro Paese. Di fatto, snobbando lo stesso mandato di cattura emesso a novembre dalla Corte penale internazionale “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra”. Sono diverse le ragioni che hanno spinto nel maggio dello scorso anno una rete di giuristi e avvocati a denunciare l’Italia con l’accusa di “complicità con Israele in genocidio e crimini contro l’umanità” a Gaza. Ora rilanciata.
“Abbiamo chiesto alla Procura di Roma di accertare questa situazione da diversi mesi, ma non abbiamo ancora ottenuto alcuna risposta. Insisteremo, per questo a febbraio aggiorneremo il nostro dossier con nuove evidenze rispetto alle complicità italiane, non soltanto rispetto alle esportazioni di armi”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati Fabio Marcelli, giurista del Cred (Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia).
All’iniziativa hanno partecipato anche la deputata M5s Stefania Ascari e Nicola Fratoianni (Avs), costretti poco dopo a rientrare in Aula per la concomitanza dei lavori. Proprio dall’Aula è stato il segretario di Sinistra italiana ad attaccare il governo rispetto alla sua posizione su Israele: “Se nel giorno in cui viene finalmente annunciata la tregua dopo il continuo massacro della popolazione palestinese a Gaza, il ministro degli esteri Tajani non trova di meglio che dichiarare che se Netanyahu, un criminale di guerra, vuole venire in Italia non ci sono problemi, allora avete già scelto da che parte stare. State con chi delegittima la Corte penale internazionale“.
“L’Italia avrebbe dovuto interrompere ogni fornitura di armi e ogni accordo di sicurezza e cooperazione scientifica, avrebbe dovuto smettere di dare copertura politica e mediatica alle azioni genocidiarie di Israele. Ora facciamo appello anche ai parlamentari delle opposizioni affinché facciano tutto quanto è in loro potere per fare piena luce e pretendere il rispetto del diritto internazionale“, è stato l’appello rivolto dalla rete di giuristi.

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Il Fatto Quotidiano

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