Aree interne e riscatto culturale: il caso del museo Laboratorio della Fauna Minore

  • Postato il 3 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Aree interne e riscatto culturale: il caso del museo Laboratorio della Fauna Minore

A San Severino Lucano (Pollino), il Museo Fauna Minore rilancia il Sud un’eccellenza per ecoturismo e giovani.


Di recente è stato pubblicato il “Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne” teso a definire priorità e risorse a favore di aree marginalizzate del nostro Paese, si parla di quasi la metà del territorio nazionale e quasi un quarto dei Comuni, specie al sud.

A sentire molti autorevoli commentatori del settore, la politica locale e nazionale sino ad oggi non avrebbe fatto abbastanza, nella diffusa convinzione che investire in tali aree sia solo un oneroso impegno a perdere, orientato soprattutto al breve termine con scarsa lungimiranza per la sopravvivenza socio-economica di questi territori.

Chi scrive non è certo un esperto del settore, ma durante una campagna di ricerche faunistiche sul Parco Nazionale del Pollino ho avuto la fortunata occasione di proporre ad un sindaco “illuminato” di San Severino Lucano, un isolato paese di montagna di circa 1500 anime, la realizzazione di un “luogo” della natura e della biodiversità che ha attirato attenzione e interesse a livello locale e nazionale.

IL MUSEO LABORATORIO DELLA FAUNA MINORE: DEDICATO ALLE FARFALLE

Quel museo naturalistico, inserito poi dall’ENEA nel novero dei luoghi di “Rete Natura 2000” dell’UE, chiamasi Museo Laboratorio della Fauna Minore, un piccolo ma valoroso museo naturalistico e ambientale definito poi “quasi unico” in Italia dai maggiori esperti del settore, e dedicato unicamente alla vita degli Invertebrati e della Flora del Territorio del Parco.

L’iniziativa si sviluppa lungo tutto un percorso scientifico che sfocia poi nella vita e nelle strategie di sopravvivenza dei Lepidotteri Ropaloceri o Farfalle diurne: che poi, come a tutti noto, sono belle, non pungono, non mordono, non portano malattie, la loro storia si è intrecciata da sempre con quella dei sapiens, inoltre stilisti, pittori e disegnatori se le contendono, mentre vengono gioiosamente celebrate nella poesia, nei miti e leggende, ma anche nel folklore e magnificamente rappresentate nelle iconografie scientifico-naturalistiche.

Questo mio Museo Laboratorio della bellezza e della biodiversità ha ottenuto un lusinghiero successo di critica e di pubblico (ricordo a mò di “Narciso” che all’inaugurazione venne a visitarlo nientemeno che il governatore della Basilicata, De Filippo…), tant’è piaciuta l’originalità di questo piccolo luogo museale.

Ci tengo a ricordare altresì che al Comune di San Severino sono pervenuti complimenti e felicitazioni da parte di diverse autorità del settore delle scienze naturali, accademici e non, che hanno confermato quanto la creazione di tale presidio culturale sia riuscita a sensibilizzare la popolazione e farla crescere nella convivenza civile e nel rispetto del territorio, stimolando anche la “voglia di fare” dei giovani che vogliano intraprendere un percorso scientifico, avviando anche un progetto di gestione della struttura.

LE ESIGENZE DEL MERIDIONE E L’APPELLO ALL’ECOTURISMO

Particolarmente nel meridione d’Italia, un territorio molto carente di presidi culturali orientati alla conoscenza della natura, tale iniziativa potrà diventare un prezioso punto di riferimento per un’ampia area particolarmente ricca di territori pregiati dal punto di vista delle risorse ambientali ed ecologiche, ma ancora non adeguatamente valorizzate.

E vi è anche chi, come il presidente della SEI (Società Entomologica Italiana) ha scritto che sempre le regioni centro-meridionali del nostro Paese sono “tragicamente” prive di musei e strutture culturali di tipo scientifico-naturalistico, ove svolgere, soprattutto a favore dei ragazzi, quella fondamentale attività divulgativa di avvicinamento alla natura che potrebbe spingerli, una volta adulti, a non ripetere gli errori commessi contro i beni ambientali dalle generazioni che li hanno preceduti.

Nell’ambito del succitato Piano Strategico Nazionale della Aree Interne un “Centro Natura” di tal genere, dedicato particolarmante alla flora e alla fauna minore del territorio,  oltre che rappresentare un’ottima meta per le visite scolastiche, potrebbe sortire anche una rilevante attrattiva ( sul piano nazionale e oltre…) per quell’”ecoturismo” in pieno sviluppo che, com’è noto, costituisce uno dei segmenti basilari del turismo, la più promettente “industria verde” del nostro Paese. Il guanto di sfida ora è tratto, non sta che raccoglierlo con un po’ di coraggio.

Il risultato, come spero miei cari sindaci abbiate letto… è garantito!                    

* Valentino Valentini (direttore del Museo Laboratorio della Fauna Minore, Parco Naz. del Pollino, San Severino Lucano)

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