Area B Milano, cala finalmente l’inquinamento (nonostante l’aumento delle auto)
- Postato il 2 dicembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Per anni è stata al centro delle polemiche, attaccata da chi la considera una misura punitiva e difesa da chi la ritiene essenziale per respirare un’aria migliore. Eppure, numeri alla mano, l’Area B di Milano sembra stia davvero funzionando. Secondo il nuovo report Amat 2025, che analizza i dati del 2024, l’inquinamento dentro i confini della ZTL è sceso sensibilmente, anche se paradossalmente gli ingressi delle auto sono aumentati. Una fotografia complessa, che racconta una città in trasformazione, sospesa tra una mobilità che cambia e abitudini che resistono.
NOx in forte calo
Il dato più significativo arriva dalle analisi sul biossido di azoto, il famigerato NOx, uno dei principali indicatori dell’inquinamento urbano legato alle auto. Fino al 2019 (prima dell’attivazione di Area B) le concentrazioni rilevate dalle centraline Arpa dentro la città erano costantemente più alte rispetto a quelle delle aree limitrofe. Una situazione che sembrava scontata e immutabile.
Dal 2019 in poi, invece, la curva ha iniziato a scendere in modo deciso. L’introduzione dell’Area B ha contribuito a spingere fuori dai confini milanesi gran parte delle vetture più vecchie e inquinanti, che oggi sono sempre meno presenti nel traffico quotidiano. E il calo non riguarda solo la periferia più ampia, ma anche il centro storico. In Area C gli ingressi continuano a diminuire: scendono del 12,06% rispetto al 2019 e passano da 74.673 nel 2023 a 72.381 nel 2024. Un segnale chiaro che l’effetto combinato tra restrizioni, pedaggi e rinnovamento del parco auto sta ottenendo dei risultati.
Aumentano gli ingressi
Il paradosso, però, è un altro: mentre l’inquinamento diminuisce, gli ingressi in Area B tornano leggermente a salire. Nel 2024 l’aumento è stato dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Un dato che potrebbe portare con se alcune perplessità. La chiave sembrerebbe essere nel rinnovamento del parco circolante. Dal 2022 al 2024 le vetture ibride a Milano sono passate dal 9% al 20%, crescendo a ritmi impressionanti. In altre parole, entra più gente ma con auto molto meno inquinanti.
Ed è un fenomeno che diventa ancora più evidente guardando ai passaggi in Area C (che è a pagamento per buona parte dei veicoli): quasi un’auto su due (il 47%) entra solo una volta l’anno. Segno che il pedaggio funziona da deterrente e che molti preferiscono mezzi alternativi per raggiungere il centro.
Crescono le piste ciclabili
Non c’è solo l’auto, però, nel cambiamento della mobilità milanese. Il report registra anche un aumento importante dei chilometri di piste ciclabili, oggi 332 in totale, il 54% in più rispetto al 2016. Il dato è tutt’altro che marginale:
- 120 km sono piste in sede propria, quindi totalmente separate dal traffico;
- 79 km sono realizzate in segnaletica;
- 61 km condividono lo spazio con i pedoni;
- 72 km sono in sede promiscua con interventi di moderazione del traffico.
È un’espansione che conferma come Milano stia investendo davvero su una mobilità più diversificata. E i numeri non mentono: dove aumentano le infrastrutture ciclabili, cresce anche l’uso quotidiano della bici, soprattutto per tragitti brevi.
Area B resta un provvedimento discusso, e probabilmente continuerà a esserlo. Ma i numeri dicono una cosa chiara: la strategia di Milano per ridurre le emissioni sta dando risultati concreti. E come sta accadendo con le Zone 30, se il trend dovesse proseguire il modello potrebbe diventare un caso di studio anche per altre città alle prese con gli stessi problemi.