Arcivescovo Alberto Torriani s’insedia a Crotone
- Postato il 31 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
Arcivescovo Alberto Torriani s’insedia a Crotone
A Crotone la cerimonia d’insediamento dell’arcivescovo Alberto Torriani. Arriva da Milano e possiede anche una formazione manageriale
CROTONE – Dopo oltre un mese da quando è stato ordinato vescovo, il 22 febbraio scorso, nel duomo di Milano, domenica 30 marzo 2025, nel pomeriggio, c’è stata la cerimonia di insediamento di monsignor Alberto Torriani come nuovo arcivescovo di Crotone e Santa Severina
CHI È L’ARCIVESCOVO ALBERTO TORRIANI
L’arcivescovo Alberto Torriani è nato a Bollate (54 anni fa, ed è ordinato sacerdote nel 2000. È stato, tra le altre cose, vicario parrocchiale presso la parrocchia di San Biagio di Monza, e della successiva Comunità pastorale Ascensione del Signore.
Nel suo ricco curriculum si evidenzia che a Monza è stato responsabile della Pastorale giovanile della città dal 2003 al 2011. Dal 2000 nel mondo della scuola come assistente e vicepreside delle Scuole parrocchiali San Biagio di Monza; dal 2011 al settembre 2016 è stato rettore del Collegio Rotondi di Gorla Minore (Varese), per poi assumere l’incarico di pro rettore del Collegio San Carlo di Milano di cui, dal febbraio 2017, è diventato rettore. Poi, la nomina di Papa Francesco.
Già dalle sue prime uscite, da venerdì scorso, ha dato dei segnali importanti su quello che sarà il suo mandato episcopale, infatti, la sua prima visita è stata al carcere di Crotone, con una visita strettamente personale, lontana da taccuini e microfoni.
LA VISITA AL SAN GIOVANNI DI DIO DELL’ARCIVESCOVO
Stessa scelta adottata nel pomeriggio di venerdì 27 marzo, con l’arrivo all’ospedale San Giovanni di Dio, dove ha visitato i reparti e incontrato medici e pazienti.
Ha spiegato come la scelta sia ricaduta in realtà «dove la speranza ha più bisogno di essere risollevata».
L’incontro che l’ha colpito di più è quello con i giovani nella parrocchia di Santa Rita. «Sono rimasto colpito – ha poi detto in merito – dall’accoglienza ricevuta, e soprattutto dalla libertà di questi giovani, che hanno invocato una guida». Speranza, incontro e giovani sono le parole simbolo di questa prima presa di contatto con la realtà crotonese.
L’INCONTRO CON LA STAMPA
Nell’incontro di sabato 29 marzo 2025, poi, con i giornalisti monsignor Torriani ha raccontato un po’ del suo privato, dal tifo per la Juventus e dei suoi hobby per la bici e la montagna, e ancora quello per la lettura.
Un altro segno che finora l’ha contraddistinto, anche nell’incontro con le autorità e nell’insediamento, è stato il sorriso, con cui spesso si è mostrato. Frutto della sua curiosità, «quella che viene dal cuore» e che lo porta a conoscere una realtà nuova e assai diversa da quella in cui ha finora vissuto. Porterà in questa esperienza calabrese, anche le sue doti “manageriali” che ha sviluppato a Milano, nella gestione dell’istituto San Carlo. E, sicuramente, porterà anche una visione nuova nell’ambito della conferenza episcopale calabrese.
LO STEMMA DELL’ARCIVESCOVO
Molto, dice, anche lo stemma scelto dall’Arcivescovo Alberto, che è diviso in quattro parti con lo scudo distinto dagli usuali contrassegni arcivescovili.
Al vertice dello scudo, infatti, ci sono quattro cuori (come già nello stemma episcopale del Cardinale Martini, omaggio ai maestri e pastori conosciuti) ciascuno dei quali rappresenta i quattro luoghi di vita del ministero sacerdotale. Rappresentano anche le quattro città in cui ha operato, tra cui Monza, Gorla Minore e Milano.
E infine, una mano aperta, «che si protende verso l’altro è l’umanità trasfigurata dal Vangelo che è capace di carezza, di custodia e sostegno, di compagnia e affidabilità, di promessa e di incoraggiamento». E di queste caratteristiche l’arcidiocesi di Crotone e Santa Severina ne ha bisogno.
Il Quotidiano del Sud.
Arcivescovo Alberto Torriani s’insedia a Crotone