Archiviati o assolti i magistrati accusati da un ex senatore leghista di aver insabbiato inchiesta

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Si chiude con tre archiviazioni e un’assoluzione nel merito un procedimento penale che interessava quattro magistrati vicentini, denunciati da un avvocato colpito da ictus nel 2015 e convinto di essere stato vittima di un caso di malasanità, senza che venisse svolta un’indagine accurata. Renato Ellero, ex senatore della Lega, nonché docente di Diritto all’università di Padova, aveva presentato una serie di esposti contestando il comportamento di alcuni sanitari vicentini e anche la supposta inerzia giudiziaria. Questo secondo filone è finito a Trento, sede competente quando siano coinvolte nelle inchieste toghe del Distretto di Venezia.

Il giudice per l’udienza preliminare di Vicenza Gianmarco Giua ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dei sostituti procuratori Giovanni Parolin (è fratello del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano) e Hans Roderich Blattner (ha sostenuto l’accusa nel processo Miteni per l’inquinamento da Pfas), nonché dell’ex gip Massimo Gerace, oggi in pensione. Assolto il sostituto procuratore Claudia Brunino (ora in servizio alla Procura di Padova) che aveva optato per il rito abbreviato e che spiega al FattoQuotidiano.it: “Ho chiesto il giudizio abbreviato perché volevo una pronuncia sul merito per i fatti che erano stati contestati, per me assolutamente insussistenti, come la sentenza ha dimostrato. Il mio rammarico è quello di essere stata costretta a sprecare tempo prezioso per difendermi da accuse calunniose, anziché potermi dedicare serenamente al mio lavoro”.

Alla decisione si è arrivati dopo che il giudice delle indagini preliminari di Trento nel 2023 aveva respinto la richiesta di archiviazione della Procura, ordinando di formulare un capo di imputazione per omissione d’atti d’ufficio a carico dei quattro magistrati. In quella occasione erano già state archiviate le posizioni dell’ex procuratore della Repubblica, Antonino Cappelleri, e del procuratore aggiunto Orietta Canova. Per Parolin, Blattner, Gerace e Brunino l’ipotesi di abuso d’ufficio era stata archiviata, ma era rimasta quella di omissione d’atti d’ufficio, su cui adesso si è pronunciato il gup.

L’avvocato Ellero era stato ricoverato nel 2015 al San Bortolo di Vicenza, riprendendosi poi solo parzialmente dai postumi della malattia, a seguito di una emiparesi. Ritenendo di non essere stato curato in modo adeguato, aveva cominciato una battaglia a colpi di carte bollate, denunciando presunti errori o superficialità nel trattamento sanitario ricevuto. Inoltre, non vedendo accolte le richieste di perizie e di verifiche sulle terapie che lo avevano riguardato, si era rivolto anche contro la supposta inerzia giudiziaria. Aveva contestato un primo invio a Trento degli atti di indagine nei confronti dell’Ulss Berica (Unità Semintensiva dell’Ictus), poi il ritardo nell’iscrizione di sanitari indagati a Vicenza. Al termine dell’istruttoria la Procura aveva chiesto l’archiviazione per i medici del San Bortolo. A Trento le difese degli indagati (Marco Grotto e Fausto Taras di Vicenza, Andrea de Bertolini e Roberto Bertuol di Trento) hanno sostenuto che l’iter giudiziario non era stato contraddistinto da anomalie riguardanti accertamenti e perizie, mentre le iscrizioni degli indagati erano avvenute secondo le norme del codice di procedura penale.

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Il Fatto Quotidiano

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