Arbitri, Doveri: dobbiamo fischiare come se il Var non ci fosse, meno Var c'è e meglio è
- Postato il 25 novembre 2024
- Di Virgilio.it
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Continua ad esserci qualcosa che non Var nel calcio italiano. Il ruolo dell’occhio elettronico è diventato sempre più centrale, hai voglia ad attaccarti al protocollo che solo in teoria ne certifica l’utilizzo (“deve intervenire solo in caso di chiaro ed evidente errore”), alla fine resta sempre una questione soggettiva, senza parlare del condizionamento che può dare all’arbitro che spesso si sente “costretto” a cambiare opinione una volta richiamato all’on field review. Ha parlato anche di questo Daniele Doveri, insignito oggi del premio di cultura sportiva Beppe Viola, giunto alla 41esima edizione.
La dedica di Doveri
L’arbitro romano, tra i più esperti ed affidabili, si è detto orgoglioso del riconoscimento: “Noi arbitri siamo più abituati alle critiche che ai premi, ci emoziona doppiamente perché non siamo abituati a questi contesti. I campi di periferia sono i più complicati specialmente per i giovani arbitri a cui dedico questo premio, come le donne loro sono soggetti ogni weekend a qualsiasi tipo di violenza. Dieci giorni fa una ragazza di 15 anni a Napoli è stata vittima di violenza durante una partita di allievi provinciali. La cultura sportiva deve partire da questi ambienti”.
Doveri e il consiglio ai giovani arbitri
Poi si parla di Var e Doveri ricorda: “Ho attraversato tutte le epoche arbitrali, quando ho iniziato ad arbitrare non c’era tecnologia, poi è subentrato l’orologio elettronico con la goal Line technology e poi il VAR, che ha cambiato il mondo. I giocatori ricordavano per 90 minuti gli errori che facevi, adesso invece gli errori vengono corretti e questo aiuta. Gli arbitri della nuova generazione devono arbitrare come se non ci fosse il VAR, meno interventi VAR si fanno e meglio è, per farlo bisogna arbitrare bene”.
Premiati anche Zaccagni e Pisilli
Tanti i premiati al Coni, dal centrocampista della Roma, Niccolò Pisilli, all’attaccante della Lazio, Mattia Zaccagni che si sono detti “orgogliosi di ricevere un premio così importante”. Un riconoscimento “dove ogni premiato ha una storia che condivido”, ha invece sottolineato il presidente del Coni Malagò. Insigniti del premio anche il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, l’ex schermitrice, Elisa Di Francisca, la presidente della federazione italiana danza sportiva, Laura Lunetta, la Fondazione Roma, l’ex campione del mondo Giuseppe Bergomi e i giornalisti Maurizio Pizzuto e Alessandro Antinelli.