Appuntamento con Eurovisioni: chi guiderà il futuro dell’audiovisivo?
- Postato il 18 novembre 2025
- Attualità
- Di Paese Italia Press
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Ogni autunno da quasi quarant’anni, l’appuntamento romano di Eurovisioni trasforma Palazzo Farnese in un laboratorio di idee, dove Francia e Italia rileggono insieme le trasformazioni dell’audiovisivo. L’edizione 2025 non fa eccezione e si presenta più densa che mai, celebrando anche i vent’anni della Convenzione UNESCO del 2005 sulla diversità culturale. Un anniversario che coincide con una domanda urgente: chi controllerà il futuro digitale dell’Europa?
Il primo giorno è dedicato alle questioni di “casa”. Al centro del dibattito la riforma della RAI ancora incompleta e ora sotto la lente dell’EMFA, la normativa europea che impone indipendenza, trasparenza e garanzie economiche ai servizi pubblici radiotelevisivi. Parlamentari, membri del CdA, associazioni e operatori del settore si confrontano su un tema decisivo: ripensare la governance dell’azienda per evitare sanzioni e restituirle un ruolo stabile nel panorama europeo. A moderare l’incontro è Duilio Giammaria, con la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, a presiedere la sessione.
Nel pomeriggio, sotto lo sguardo appassionato di Luciana Castellina, si esplora ciò che il servizio pubblico digitale potrebbe diventare, passando attraverso le sue tre grandi missioni: informare, educare, divertire.
Si parte con “Il prezzo della legalità”, l’inchiesta vincitrice del Premio Morrione, girata da giovani reporter che svelano le trappole nascoste dietro i permessi di ingresso per lavoratori immigrati. Un racconto che illumina le zone grigie del mercato della manodopera e il rischio di scivolare nella clandestinità.
Segue un’immersione nel mondo della distribuzione televisiva grazie alla ricerca LOCAT, che confronta streaming, digitale terrestre e satellite, ribaltando alcune convinzioni radicate sul consumo audiovisivo. La presentazione include un omaggio a due figure storiche del settore satellitare italiano, Giuliano Berretta e Paolo Dalla Chiara.
Si chiude con un sorriso, grazie al docu-reality Playing Memories, viaggio musicale che unisce studenti di Roma e Parigi attraverso il patrimonio napoletano. Un esperimento di format che intreccia giovani, creatività e tradizione, presentato con la moderazione di Teresa De Santis e accompagnato da una sorpresa musicale.
La giornata italiana ricorda anche l’importanza della Convenzione UNESCO del 2005, che ha protetto il finanziamento pubblico alla cultura dalla logica del puro mercato. Ernesto Ottone, vicedirettore UNESCO per la cultura, invia un messaggio che invita a ripensare la missione del trattato in un ecosistema ormai dominato dal digitale. In chiusura arriva la prima romana del documentario A magnificent obsession di Marco Spagnoli, ritratto intimo di Bernardo Bertolucci.
Il turno dell’Europa: regole, creatività e algoritmiIl 21 novembre, Eurovisioni allarga lo sguardo. AGCOM e Institut français Italia guidano una giornata in cui i nodi della regolazione europea si intrecciano alle trasformazioni accelerate dall’intelligenza artificiale. Roberto Viola, alla guida di DG Connect, apre i lavori con i dossier più incandescenti del momento: Digital Omnibus, interpretazione dell’AI Act, protezione dei dati, sostegno a cinema e media.
Il primo panel affronta l’impatto dell’IA sulla produzione e sul diritto d’autore, tra tutela degli autori e nuove forme di creazione. In questo quadro, Rai Cinema presenta in anteprima The Prompt, cortometraggio quasi interamente realizzato con strumenti di intelligenza artificiale.
Il secondo approfondisce il futuro dei media pubblici, alle prese con un pubblico giovane che cambia linguaggi e con influencer che ridefiniscono il rapporto con l’informazione. La discussione mette a confronto esperienze europee e nuovi approcci etici all’uso dell’IA nelle newsroom.
Nel pomeriggio l’attenzione si sposta sul tema cruciale delle misurazioni delle audience. Con le nuove norme del DMA e dell’EMFA, l’Europa punta a superare il caos metodologico attuale, per arrivare a criteri condivisi di valutazione dei consumi digitali, terreno su cui si giocano equilibri economici e pubblicitari enormi.
Infine, un panel affronta una domanda ambiziosa: è possibile costruire una vera politica audiovisiva europea? La riforma del programma MEDIA e la trasformazione di Eurimages verso un fondo specifico per le serie ridisegneranno gli equilibri del sostegno pubblico. Produttori, istituzioni e broadcaster si confrontano su risorse, strategie e nuove identità creative.
La giornata si conclude con gli interventi finali dei rappresentanti di Eurovisioni e dell’Institut français Italia, prima che si abbassino le luci per la proiezione speciale: le prime puntate della nuova serie Sandokan, introdotte da registi e produttori.
Due giorni intensi, che trasformano Roma nella bussola dell’Europa audiovisiva. In un panorama che corre sempre più veloce, Eurovisioni prova ancora una volta a fare ciò che sa fare meglio: fermare il tempo quel tanto che basta per capire dove stiamo andando.
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