Antibiotici in fasce e malattie autoimmuni

  • Postato il 9 settembre 2025
  • Di Focus.it
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Ricorrere all'uso di antibiotici in gravidanza, o doverli assumere in fasce, espone a un rischio più alto di malattie autoimmuni? Se ne discute da decenni, e una serie di studi precedenti, condotti soprattutto su animali, sembravano far pensare fosse così. Ora però una ricerca su oltre 6 milioni di bambini esposti precocemente ad antibiotici scagiona i farmaci usati contro le infezioni dall'accusa di mandare fuori giri il sistema immunitario dei piccoli ancora in utero o nati da poco. Lo studio è stato pubblicato su PLOS Medicine.. Antibiotici e malattie autoimmuni: l'ipotesi dell'igiene. Secondo l'ipotesi dell'igiene, formulata alla fine degli anni '80 e in seguito molto ridimensionata, alla base di allergie e malattie autoimmuni nei bambini potrebbe esserci la mancata o scarsa esposizione dei piccoli a certi microrganismi presenti nell'ambiente (in casa, in natura, nel corpo materno) che abituano il sistema immunitario ancora immaturo a non reagire eccessivamente a sostanze poco o per nulla pericolose. La teoria parte dall'assunzione, corretta, che il sistema immunitario dei feti e dei neonati si costruisca anche grazie ai microrganismi con cui entrano in contatto, specialmente quelli che popolano l'intestino.. Studi scientifici dimostrano infatti che alcuni microrganismi intestinali producono sostanze essenziali per lo sviluppo delle cellule T regolatorie, cellule immunitarie capaci di attenuare o spegnere una risposta immunitaria eccessiva o troppo duratura. Dunque, essenziali per prevenire le malattie autoimmuni come celiachia, diabete di tipo 1, lupus, morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa, che si verificano quando il sistema immunitario inavvertitamente attacca organi e tessuti del proprio organismo.. Antibiotici e malattie autoimmuni: evidenze incerte. Alcuni studi condotti su animali hanno supportato l'ipotesi che gli antibiotici assunti nelle prime fasi della vita possano favorire condizioni autoimmuni: per esempio, un'analisi condotta nel 2016 sui topi suggeriva che l'esposizione ad antibiotici nelle prime settimane dopo la nascita innalzasse il rischio per gli animali di incorrere in diabete di tipo 1 entro le 30 settimane di vita.. Un possibile legame tra antibiotici e malattia infiammatorie croniche dell'intestino, e tra antibiotici e artrite reumatoide (una malattia autoimmune che colpisce le articolazioni) è emerso anche in alcuni studi sull'uomo. Altri lavori su diverse condizioni autoimmuni hanno però trovato l'opposto: una ricerca del 2017 non ha per esempio trovato collegamenti tra diabete di tipo 1 e celiachia in 15.000 bambini e l'esposizione ad antibiotici prima dei 4 anni di vita.. Antibiotici in utero e in fasce: la nuova analisi. Un gruppo di scienziati della Sungkyunkwan University in Corea del Sud ha misurato l'incidenza di sei malattie autoimmuni (diabete di tipo 1, artrite idiopatica giovanile, colite ulcerosa, morbo di Crohn, lupus e malattia di Hashimoto (una malattia della tiroide) in oltre 2,6 milioni di bambini le cui madri avevano avuto un'infezione in gravidanza e che, in circa 1,5 milioni di casi, avevano dovuto assumere antibiotici. Lo stesso tipo di analisi è stato poi condotto su 3,4 milioni di bambini che avevano avuto un'infezione nei primi sei mesi di vita: 1,9 milioni di loro avevano assunto antibiotici.. Dopo aver tenuto conto di fattori come tipo di infezione, status socio-economico e sesso dei bambini, gli scienziati non hanno trovato legami tra esposizione precoce agli antibiotici e insorgenza di malattie autoimmuni in adolescenza. Come spiegare allora le (deboli) evidenze precedenti?. La flora batterica intestinale è complessa. Le popolazioni di batteri che colonizzano l'intestino sono moltissime, variegate e ancora poco conosciute, così come lo è il loro ruolo per la nostra salute. Oltre che agli antibiotici, i batteri intestinali sono suscettibili ad altri fattori tralasciati in molti studi, come il ruolo dell'alimentazione. Inoltre, diversi antibiotici hanno effetti differenti, e anche l'età a cui avviene l'esposizione conta. Il team sudcoreano ha per esempio trovato un'associazione tra l'uso di antibiotici ad ampio spettro in gravidanza e l'insorgenza di malattia di Crohn durante l'infanzia. Senza contare che alcuni antibiotici possono prevenire infezioni che degenerano in malattie autoimmuni. E che, quando gli antibiotici sono prescritti in gravidanza, significa che il loro utilizzo è necessario a tutelare la salute di madre e bambino, a prevenire un parto precoce, un basso peso alla nascita e altri problemi di salute dei neonati..
Autore
Focus.it

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