Anti gender nelle scuole, anche a Genova un sit-in contro la risoluzione leghista: “Sì all’educazione affettiva in classe”

  • Postato il 23 settembre 2024
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Arcigay

Genova. Anche a Genova associazioni, comitati e cittadini scendono in piazza per protestare contro l’approvazione della risoluzione del deputato della Lega Rossano Sasso sulla fantomatica “ideologia gender”, definizione che le associazioni a tutela dei diritti Lgbt+ da tempo combattono e che sembra non avere una esatta connotazione neppure tra chi la contesta. Approvata la scorsa settimana dalla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole per prevenire “l’introduzione di un’ideologia gender”, appunto, nelle istituzioni scolastiche.

Alla luce dell’approvazione, ArciGay ha lanciato una mobilitazione nazionale cui hanno aderito oltre 250 realtà e che coinvolgerà associazioni e collettivi, insegnanti e studenti, forze progressiste ed esponenti delle istituzioni attraverso l’organizzazione di sit-in in 46 piazze d’Italia. A Genova l’appuntamento è per mercoledì 25 settembre dalle 18 alle 20 in piazza De Ferrari, per un presidio intitolato “Scuola libera tutt3”.

“Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni – sottolineano da ArciGay Liguria – Sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire e opporci con fermezza all’approvazione della risoluzione Sasso che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente ‘ideologia gender’.”

Il messaggio è chiaro, proseguono dalle associazioni: “La scuola che libera tutt3 è una scuola dove non c’è posto per i pregiudizi sessisti, razzisti, omolesbobitransfobici e abilisti. È una scuola che si fa comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano; una scuola che condanna e rifiuta l’odio e la discriminazione. Ma si scende in piazza anche per chiedere alle istituzioni di assumere un impegno concreto a sostegno dei progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che la risoluzione Sasso vuole mettere al bando, perché al contrario, rappresentano uno strumento indispensabile per la prevenzione e di contrasto al bullismo e alla violenza patriarcale, un presidio fondamentale per la tutela della salute riproduttiva e sessuale e per l’educazione al consenso”.

“La risoluzione Sasso – concludono le realtà organizzatrici – è solo l’anticamera di una legge anti-LGBTQIA+* che avvicina l’Italia a Paesi illiberali, antidemocratici e responsabili di numerose violazioni dei diritti umani come l’Ungheria di Orbán e la Russia di Putin. Ecco perché non possiamo stare a guardare, c’è bisogno di fare fronte unitario con quella maggioranza silenziosa che in questo momento non decide, ma sta dalla nostra parte. A tutte queste persone chiediamo di unirsi a noi e di non lasciarci sol3”.

Autore
Genova24

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