Anti-abortisti sconfitti, il Tar chiude la Stanza dell’Ascolto a Torino voluta da Pro-vita e Regione
- Postato il 3 luglio 2025
- Politica
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La Stanza dell’Ascolto creata all’ospedale Sant’Anna di Torino – con l’obiettivo di intercettare le donne intenzionate a interrompere una gravidanza per convincerle a non farlo – deve chiudere.
La convenzione, voluta dalla Regione Piemonte, siglata tra la Città della Salute di Torino e l’associazione pro-vita che la sta gestendo da settembre del 2024, “è illegittima”. A stabilirlo è il Tar del Piemonte con la sentenza pronunciata a seguito del ricorso presentato dalla Cgil Torino e Piemonte insieme all’associazione ‘Se non ora quando?’.
La vittoria di Cgil Torino e di Se non ora quando?
“Esprimiamo soddisfazione per la decisione presa dai giudici amministrativi, che hanno ritenuto valide le ragioni che ci hanno portato ad opporci al progetto anti-abortista della Regione Piemonte.

Questa sentenza difende il diritto delle donne di decidere in libertà del proprio corpo, come sancito dalla legge 194 che regolamenta dal 1978 l’interruzione volontaria delle gravidanza. Ringraziamo, per il lavoro svolto con dedizione e professionalità, gli avvocati Piero Nobile, Sofia Mercaldo, Vittorio Angiolini, Stefano Invernizzi , Corrado Guarnieri, Francesca Romana Guarnieri” affermano Elena Ferro, segretaria della Cgil Torino, Anna Poggio, segretaria della Cgil Piemonte e Laura Onofri, presidente di Se non ora quando? Torino.
L’Associazione Pro Vita giudica sbagliata la sentenza e invita la Regione Piemonte a fare ricorso. “Sconcerta pensare che un sindacato, che dovrebbe lottare per difendere i diritti dei cittadini e un comitato di sedicenti femministe, che dovrebbe difendere i diritti delle donne, si siano uniti in una battaglia ideologica” afferma la portavoce Maria Rachele Ruiu.
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