Annalisa Terranova: la donna di destra spiegata alle "sinistre"
- Postato il 18 novembre 2024
- Di Libero Quotidiano
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Annalisa Terranova: la donna di destra spiegata alle "sinistre"
No, scusate, non c'era solo Eowyn (personaggio bellissimo ma di fantasia) a ispirare quelle che militavano a destra. E no, i modelli, a destra, non sono le donne che stanno un passo indietro, dedite all'accudimento, oppure coi boccoli biondi fluttuanti a fianco del ministro-amante. E appagate di adorare un'altra bionda, Giorgia, che è arrivata fin lassù. Vogliamo parlarne? Vogliamo smetterla di restare zitte come se solo le femministe, vecchie e nuove, abbiano diritto di parola su certi argomenti? Nasce così il convegno “L'altro femminismo” che si è svolto a Roma, nel delizioso Teatro Duse, organizzato da “Arsenale delle idee” col patrocinio della Fondazione An e del Secolo d'Italia. Platea attenta, in maggioranza femminile, interventi agguerriti e tanti pregiudizi da correggere.
IL VERO NEMICO
Queste donne, intanto, vogliono scegliersi il nemico: non il patriarcato, non il maschio bianco, eterosessuale, ricco e coniugato. No: il nemico è chi nega lo specifico femminile, chi mira a far sì che rivendicare l'essere donna e l'appartenenza al proprio sesso biologico sia escludente e discriminatorio. Fuoco di fila contro l'ideologia woke: ancora stiamo ferme al testo di Simone de Beauvoir che risale al 1949? Non è il caso. Infatti c'è un altro libro da attenzionare, quello di due filosofe femministe, che si intitola “Donna si nasce” (ne ha parlato Germana Piglucci). E ancora stiamo a rivendicare la desinenza femminile? Attenzione- ha detto Simonetta Bartolini - che ci danno il contentino della grammatica e poi restiamo prigioniere della sindrome di Madame Curie che ricevette il premio Nobel che però fu ritirato dal marito. E chi l'ha detto che l'intellettuale deve essere nemica del femminile?
Orsola Nemi ricamava tovaglie e scriveva libri intensi in un rapporto non conformista col compagno Henry Furst (col quale non si sposò mai). E davvero c'è bisogno di cambiare le favole tradizionali per renderle meno sessiste? «I bambini ha spiegato Francesca Notargiovanni, da 25 anni docente nella scuola dell'infanzia - dalle fiabe chiedono sicurezza e se le cambi non le amano più, vogliono che il principe baci Biancaneve, anche senza permesso. Quanto ai giocattoli, a me regalarono una mini asse da stiro con ferro di plastica e la cosa che odio di più è stirare, pensate quanto mi hanno condizionato i giochi rosa...».
Il convegno si è svolto nel giorno in cui veniva promulgata la legge contro l'utero in affitto. Un dato richiamato da Emanuela Lamberti, presidente dell' “Arsenale delle idee”, che ha ricordato come la maternità «per noi di destra sia una liberissima scelta e non un destino irrinunciabile ma ci battiamo perché non venga svalutata o svilita». Il punto è che oggi si vuole sostituireha detto la sociologa Alessia Serrao - alla maternità la genitorialità, termine che si ritiene più inclusivo ma che punta a destrutturare la figura materna.
Del grande e allarmante tema della violenza di genere hanno parlato due psicoterapeute. Nausica Cangini ha spiegato che sulla scorta dei dati nei contesti in cui si verificano casi di violenza sulle donne pesano altri fattori oltre alla mascolinità tossica: l'abuso di sostanze e di alcol e le condizioni socio-economiche. Monica Dimonte ha parlato di violenza assistita e spiegato che il minore che vede la madre maltrattata senza una reazione sviluppa non solo angoscia e paura ama anche una svalutazione della figura femminile evi sono grandi probabilità che diventi a sua volta un maschio maltrattante.
Madina Fabretto ha messo a fuoco una caratteristica femminile, la capacità di prendersi cura degli altri, che deve poter uscire dall'ambito domestico per essere applicata anche al mondo del lavoro dove incoraggiare il gioco di squadra è essenziale per superare l'esasperata conflittualità. E ancora si è parlato delle figure di riferimento, da riscoprire e da rivalutare. In primis la giornalista Gianna Preda – di cui ha parlato Cristina Di Giorgi - che fece dimettere Fanfani da ministro degli esteri. Celebre la sua autobiografia “Fiori per io” così come la sua libertà intellettuale che la portò a rompere con Giorgio Almirante perché non era d'accordo sulla scelta del Msi contro il divorzio. E ancora figure innovative e rivoluzionarie come Evita Peron, donne sofferenti ma determinate come Anna Magnani, evocate nell'intervento di Gloria Sabatini. E dunque a destra c'è una vitalità di idee che non va guardata dall'alto in basso, come ha suggerito la giornalista di Libero Brunella Bolloli: «Ci chiamano a parlare in tv, è vero, ma sempre con un po' di puzza sotto il naso».
L'ISLAM È FEMMINA
Di rilievo infine l'intervento di Dounia Ettaib, presidente dell'associazione “Donne arabe d'Italia”, che ha sfatato alcuni pregiudizi sull'Islam: il fondamentalismo islamico vuole tenere le donne sottomesse usando la religione ma il Corano non ci dice questo. Anzi gli arabi quando parlano del Paradiso dicono che esso si trova «sotto i piedi di tua madre» per dire dell'importanza che il mondo arabo attribuisce alla donna. Quelle che hanno seguito un percorso di emancipazione si trovano dunque a lottare contro un doppio pregiudizio: quello degli islamisti radicali (Dounia è stata più volte aggredita per la sua lotta contro il velo e ha vissuto sotto scorta) e quello degli occidentali.
Dall'incontro nascerà un libro (la raccolta degli atti) per offrire spunti di riflessione al mondo della destra ancora troppo pigro sulle tematiche femminili. Magari questo forum diventerà itinerante: varie tappe nelle città italiane per sentire altre voci e allargare il “gruppo”. Ne parleremo presto. Intanto ci siamo lasciate con una certezza: a sinistra le donne si sono messe da sole in un recinto praticando l'autovittimismo delle quote. E quando ti metti un recinto è difficile che una politica che segue canoni maschili e individualisti ti lasci uscire. A destra le donne nel recinto non ci sono mai entrate, per questo Giorgia Meloni è arrivata dove è arrivata e per questo dall'altra parte continuano a non capirci nulla di come ciò sia stato possibile.
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