Animali più tutelati, entra in vigore la legge Brambilla: fino a 4 anni di carcere per chi li maltratta

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Dal 1 luglio è ufficialmente in vigore la cosiddetta “legge Brambilla”, una riforma attesa da anni che introduce misure molto più severe contro chi maltratta, abbandona o uccide animali. La nuova normativa, composta da 15 articoli, prende il nome da Michela Vittoria Brambilla, parlamentare di “Noi Moderati”, da sempre attiva nella tutela dei diritti degli animali. La legge si collega direttamente alla riforma dell’articolo 9 della Costituzione, che riconosce agli animali un valore giuridico e obbliga lo Stato a proteggerne il benessere.

Tra i cambiamenti più significativi vi è il divieto assoluto di tenere cani o altri animali da compagnia legati alla catena, tranne nei casi in cui vi siano comprovate ragioni di salute o sicurezza. Chi viola questa norma rischia multe da 500 a 5.000 euro. Inoltre, chi commette maltrattamenti rischia ora la reclusione da sei mesi a due anni, mentre chi uccide un animale può essere punito con fino a tre anni di carcere, che diventano quattro in caso di sevizie o crudeltà prolungate.

Abbandoni, sevizie e violenza: multe fino a 60.000 euro e carcere fino a 4 anni

La legge alza anche le pene per l’abbandono degli animali: la sanzione minima passa da 1.000 a 5.000 euro, con un massimo che può raggiungere i 10.000. Chi organizza o promuove spettacoli violenti o crudeli verso animali può essere punito con da due a quattro anni di carcere. In caso di utilizzo di minori, armi o diffusione online delle sevizie, sono previste aggravanti specifiche.

L’articolo 5 introduce pene detentive fino a quattro anni per chi provoca la morte di un animale con crudeltà e senza necessità, mentre l’articolo 638 del codice penale viene modificato: chi danneggia o uccide tre o più animali altrui può essere punito con fino a quattro anni di reclusione.

Tutela rafforzata: animali come esseri senzienti e misure antimafia per i recidivi

La legge prevede anche che gli animali coinvolti in procedimenti giudiziari non possano essere abbattuti o ceduti, nemmeno se non formalmente sequestrati, fino alla sentenza definitiva. In casi gravi e reiterati, chi commette reati contro gli animali potrà essere soggetto a misure di prevenzione del codice antimafia, tra cui confische e sorveglianza speciale.

“È una riforma storica”, ha dichiarato Brambilla in conferenza stampa alla Camera. “Con questa legge – ha spiegato – si compie un ribaltamento culturale: gli animali vengono finalmente riconosciuti come esseri senzienti e portatori di diritti. Lo Stato li protegge direttamente, e chi li maltratta o li uccide non potrà più cavarsela con una sanzione lieve”.

 

 

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