Ancora più ricchi i Paperoni del mondo. Con le loro risorse via dalla povertà 3,8 miliardi...
- Postato il 20 novembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Ancora più ricchi i Paperoni del mondo. Con le loro risorse via dalla povertà 3,8 miliardi...
AGI - La ricchezza accumulata solo l'anno scorso dai miliardari dei Paesi del G20 è equivalente alle risorse necessarie per far uscire dall'indigenza 3,8 miliardi di persone. Lo scrive Oxfam alla vigilia dell'apertura del vertice di Johannesburg, in Sudafrica.
Le fortune di una manciata di super miliardari sono infatti cresciute del 16,5% in appena 12 mesi, passando da 13,4 a 15,6 trilioni di dollari. Un incremento superiore agli 1,65 trilioni di dollari necessari per permettere a chi oggi vive con meno di 8,30 dollari al giorno di raggiungere e mantenersi per un anno a tale soglia.
Oxfam ricorda che al summit sarà centrale il tema della lotta alle disuguaglianze globali posto con forza dalla presidenza sudafricana e affrontato in dettaglio nel rapporto, di recente pubblicazione, della task force speciale del G20 presieduta dal Premio Nobel per l'Economia Joseph E. Stiglitz. Un'iniziativa voluta dal Sudafrica con l'obiettivo di portare a un'azione più incisiva del Gruppo dei 20 per la riduzione delle crescenti disparità globali.
Il quadro della disuguaglianza globale: i dati della task force
Eloquente il quadro restituito dal rapporto della task force: "Su scala planetaria, tra il 2000 e il 2024, la ricchezza privata è aumentata vertiginosamente, ma il modo in cui tale incremento si è distribuito tra i diversi gruppi della popolazione mondiale ha evidenziato macroscopici squilibri. Il 41% dell'incremento è stato appannaggio dell'1% più ricco del pianeta, mentre la metà più povera dell'umanità ha incamerato appena l'1% della nuova ricchezza". Il rapporto, scrive Oxfam, evidenzia come la disuguaglianza sia deleteria per i sistemi economici, mini la coesione e la mobilità sociale e alimenti fenomeni di polarizzazione, compromettendo la tenuta stessa delle democrazie.
Raccomandazioni chiave: il panel internazionale sulla disuguaglianza
Tra le principali raccomandazioni del report c'è la creazione di un Panel Internazionale sulla Disuguaglianza. "È una proposta chiave per contrastare la crisi delle disuguaglianze - dichiara Misha Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia -. Al pari dell'IPCC (Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell'ONU), un panel permanente di esperti indipendenti da diverse regioni del mondo assicurerebbe rigore scientifico alla raccolta dei dati e all'analisi delle tendenze delle disuguaglianze, effettuerebbe valutazioni delle politiche pubbliche e formulerebbe raccomandazioni ai governi".
Sostegno del Sudafrica e la crisi della ricchezza pubblica
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha già manifestato il proprio sostegno alle conclusioni e alle raccomandazioni contenute nel rapporto Stiglitz, invitando gli altri Paesi del G20 a sostenerle, prosegue Oxfam. "Nonostante i livelli record di concentrazione della ricchezza privata ai vertici delle nostre società, la ricchezza pubblica è stagnante, se non in declino, e molti Paesi sono sempre più indebitati, privando i cittadini di opportunità e diritti, causando povertà, fame, risentimento, sfiducia e instabilità - aggiunge Maslennikov -. Oggi più che mai serve un'azione incisiva che inverta questa nefasta tendenza".
Contesto geopolitico e la minaccia del dumping fiscale
Il G20 arriva nel mezzo di un terremoto geopolitico. Il presidente Trump non parteciperà al vertice, mentre la sua Amministrazione sta di fatto alimentando la disuguaglianza sia all'interno degli Stati Uniti che fuori, attraverso dazi sconsiderati, agevolazioni fiscali regressive e tagli agli aiuti al Sud globale. Dall'insediamento della nuova amministrazione Trump, gli Stati Uniti si sono inoltre ritirati da processi di cooperazione fiscale internazionale e hanno cercato di costringere, sotto minaccia di pesanti sanzioni, altri Paesi ad annacquare riforme fiscali cogenti.
Un'azione che si è concretizzata ad esempio con la pressione esercitata sui Paesi del G7 per esentare le multinazionali statunitensi da un'imposta minima globale sulle società. Gli altri Paesi del G20 hanno oggi la reale opportunità di assumere impegni duraturi in direzione diametralmente opposta, lavorando per la riduzione delle disuguaglianze e approntando regole internazionali e processi di cooperazione tra Paesi di cui benefici l'intera collettività planetaria, ponendo al centro il benessere e le aspirazioni dei più vulnerabili.
L'appello di Oxfam: tassazione equa per gli ultra-ricchi
In questo contesto Oxfam lancia perciò un appello ai leader del G20 per un'azione incisiva che assicuri una tassazione effettiva e più equa degli ultra-ricchi - come concordato l'anno scorso in occasione del G20 in Brasile - passando dalle parole ai fatti. "Non si può più minimizzare il fatto che in molti Paesi del G20, Italia inclusa, i contribuenti più ricchi versino, in proporzione al proprio reddito o ricchezza, minori imposte dirette, indirette e contributi rispetto a cittadini con redditi più modesti o patrimoni più esigui. Non deve passare in sordina il fatto che i super-ricchi riescano oggi a strutturare i propri patrimoni minimizzando i flussi di reddito tassabile e godano di ampie opportunità per occultare offshore i propri capitali. Va inoltre contrastato il dumping fiscale internazionale in materia di tassazione personale, a partire dall'abolizione di regimi fiscali di estremo favore offerti da molti Paese ai paperoni d'oltreconfine".
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