Ancora altre opere d’arte rubate da Vittorio Sgarbi? Prosegue l’inchiesta di Report e Il Fatto Quotidiano
- Postato il 9 novembre 2024
- Politica E Pubblica Amministrazione
- Di Artribune
- 1 Visualizzazioni
Dopo lo scandalo sul dipinto rubato del manierista seicentesco Rutilio Manetti, la Cattura di San Pietro, l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi torna nell’occhio del ciclone. L’inchiesta targata Fatto Quotidiano + Report, aperta ormai un anno fa, si è infatti spostata su un altro paio di opere d’arte scomparse: un quadro del Seicento e una statua, sottratti rispettivamente da un palazzo nobiliare e da un tumulo tra gli Anni Ottanta e Novanta, sarebbero infatti ricomparsi in altrettante mostre a Ferrara e Rovereto, dove Sgarbi detiene posizioni di potere.
Nuovo scandalo Sgarbi: in mostra due opere (rubate?) di sua proprietà
La ricostruzione guidata dal giornalista del Fatto Thomas Mackinson, che già aveva indagato sulla prima controversia sgarbiana, porta alla luce rivelazioni che aggravano la posizione del direttore del Museo MART di Rovereto e presidente della Fondazione Ferrara Arte (appena confermato), che gestisce tra gli altri Palazzo dei Diamanti. È in queste istituzioni pubbliche che Sgarbi ha organizzato delle mostre all’interno delle quali sono comparse le opere in questione, presentate come di proprietà della Fondazione Cavallini Sgarbi ma che secondo l’inchiesta risulterebbero rubate.
L’opera rubata in mostra a Ferrara
È dello scorso 12 ottobre 2024 l’inaugurazione, al Palazzo dei Diamanti, della mostra Ferrara e il Cinquecento. Ideato dallo stesso Sgarbi, il percorso include 113 tele di autori ferraresi, tra cui delle opere della sua fondazione inclusa una copia “inedita” di una pala d’altare, Compianto sul Cristo morto, di Giovanni Battista Benvenuti detto “l’Ortolano”, della metà del XVII Secolo. Nel catalogo non è riportata la provenienza, e in mostra l’opera non è esposta: “Tre giorni prima dell’inaugurazione era avvenuto qualcosa che molti sanno, ma nessuno dice: “Il 9 ottobre i carabinieri l’hanno sequestrata, impacchettata con il pluriball lasciando solo la cornice. L’hanno portata via su un furgone, pare fosse rubata”, riporta Mackinson sul Fatto Quotidiano. Il dipinto sarebbe lo stesso che era stato sottratto nel 1984 a Perugia alla famiglia Spetia, che aveva sporto denuncia: ora invece è tra i beni sequestrati dal reparto operativo del Nucleo Tutela Patrimonio, a Roma (insieme a quel famigerato Manetti, per cui Sgarbi è effettivamente indagato dalla procura di Macerata).
L’opera rubata in mostra a Rovereto
A Rovereto, invece, era ricomparsa nella mostra Giotto e il Novecento (aperta tra il 2022 e il 2023) una scultura in terracotta del 1993 di Raffaele Consortini, Madre e figlio, il cui furto era stato denunciato nel 1997. L’opera, che risultava tra i prestiti sgarbiani, sembra però essere la stessa che l’ex giudice della Corte d’Appello di Firenze in pensione Antonio Nannipieri aveva posto (in occasione della morte del figlio in un incidente stradale) sull’altare della cappella di famiglia. E che poi era sparita. Ora non resta che aspettare i procedimenti giudiziari.
Giulia Giaume
L’articolo "Ancora altre opere d’arte rubate da Vittorio Sgarbi? Prosegue l’inchiesta di Report e Il Fatto Quotidiano" è apparso per la prima volta su Artribune®.