Anche Paolo Mieli è stufo dell'antifascismo da operetta di Scurati e Marinelli: come fanno i soldi
- Postato il 9 gennaio 2025
- Di Libero Quotidiano
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Anche Paolo Mieli è stufo dell'antifascismo da operetta di Scurati e Marinelli: come fanno i soldi
Dalla tragedia, come sempre, si passa alla farsa. Dalla serie su Benito Mussolini, quindi, siamo passati direttamente alle comiche. Merito delle dichiarazioni del protagonista di “M. Il figlio del secolo” (in onda da venerdì su Sky), ovvero l'attore Luca Marinelli. Interpretare il Duce, ha detto Marinelli, «è stato emotivamente complesso. Da antifascista, il fatto di aver dovuto sospendere il giudizio sudi lui per dieci ore al giorno sul set, e per sette mesi, è stato devastante». E poi i dubbi della nonna, anche lei fervente antifascista. «Ogni anno mi regala la tessera dell'Anpi», ha raccontato l'attore alla Stampa, «e quando le ho detto che avrei interpretato Mussolini mi ha chiesto: “Perché?”. È stato pesantissimo. Mi sono ripreso solo dopo che ha visto la serie e mi ha detto “hai fatto bene”». Tutto risolto, quindi. Ma che fatica. Che tormento. Che “devastazione”, appunto... I dolori del giovane Luca non sono passati inosservati. Ieri, su Libero, ne abbiamo parlato abbondantemente, dedicandogli l'apertura del giornale. Ma in tanti, a dire il vero, hanno un po' preso in giro l'attore. E, intendiamoci, non parliamo solo di nostalgici del fascismo o di persone genericamente di destra. No, qualche frecciatina a Marinelli è arrivata per esempio anche da un autorevolissimo antifascista come Paolo Mieli, che ha parlato della vicenda su Radio 24 nel suo consueto dialogo mattutino con Simone Spetia.
PIANTO GRECO
Marinelli, ha spiegato Mieli, «da qualche giorno inonda i giornali con un pianto greco sul fatto che Mussolini era un criminale e che per lui è stato un grande dolore dover interpretare quel ruolo. Ora, lo segnalo perché è la prima volta che succede un fatto del genere. Mussolini è stato interpretato da attori giganteschi: Rod Steiger, Bob Hoskins, Massimo Popolizio, Filippo Timi, Mario Adorf... Nessuno mai aveva detto niente. Hanno fatto i film e basta... E invece Marinelli dice “vedo tante cose che indicano una deriva autoritaria, c'è una tendenza preoccupante, da antifascista sospendo il giudizio, è stato umanamente devastante, la libertà ci può essere tolta in poco tempo”...». Già, altri attori che hanno vestito i panni del Duce certe cose non le hanno mai dette. Come Claudio Spadaro, intervistato da Alessandra Menzani a pagina 2 di questo numero di Libero, che, da antifascista pure lui, ha ammesso: «Se ho sofferto per aver dato il mio volto al capo del fascismo? Onestamente no». Ecco... E allora come mai Marinelli ci ha tenuto a fare quella specie di comizio? Noi un'idea ce l'abbiamo, e qui l'avete già letta. Ed è un'idea molto simile a quella di Mieli. L'Italia, ha aggiunto infatti l'ex direttore del Corriere della Sera, «è un Paese simpatico, dove c'è un'infinità di scrittori, saggisti, storici, registi e attori che fanno libri e film su Mussolini, vendono un sacco di copie, ottengono premi e poi però sentono la necessità di dire “ah, la deriva, qui c'è il rischio che Mussolini si ripresenti”. Ma, ragazzi, state facendo il vostro mestiere, niente di più...». Già, basta con questi piagnistei. Basta con certe uscite che sembrano fatte solo per farsi pubblicità e pulirsi un po' la coscienza. Che senso ha provare a controbilanciare il fascismo della serie tv con un grottesco antifascismo da operetta?
FICTION E REALTÀ
Mieli, alla fine, ha fatto una proposta: «Mi è venuto in mente che per lenire tutto questo dolore ci sarebbe una soluzione: Marinelli dia alla nonna metà del compenso che ha ricevuto per fare il film». Spetia lo ha incalzato: «Ma perché non tutto? E perché alla nonna?». E Mieli ha accolto le obiezioni: «Ok. Solo per questo film Marinelli dia tutto il compenso alla nonna, che lo consegnerà all'Anpi, e vedrà che l'Anpi gli darà una medaglia d'oro e potrà fregiarsi di essere un partigiano». Il partigiano Marinelli, finalmente. A volte il confine tra fiction e realtà è molto sottile...
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