Anche Musetti avrà il suo supercoach: nel 2026 accanto a Tartarini ci sarà José Perlas, mentore di Moya e Ferrero (e Fognini)
- Postato il 4 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Ad Atene lo attende (a sorpresa) Stanislas Wawrinka, che in barba alla carta d’identità non decide di arrestare la sua corsa: ha fatto fuori Botic van de Zandschulp in rimonta e lo ha relegato in un cantuccio. Ma Lorenzo Musetti pensa già a quel che sarà tra un mese abbondante, quando cioè il mondo del tennis si darà appuntamento prima in Asia e poi in Australia per il via della stagione 2026. Quando al suo box ci sarà posto anche per José Perlas, nuovo supercoach che entrerà a far parte dello staff accanto al tecnico storico Simone Tartarini.
- Sinner ha fatto scuola: anche Musetti avrà il suo supercoach
- Perlas, una carriera di primissimo livello: ha avuto anche Fognini
- Musetti ha deciso di alzare l'asticella un po' più su
Sinner ha fatto scuola: anche Musetti avrà il suo supercoach
Jannik Sinner ha fatto scuola: Perlas starà a Musetti come Cahill sta (o forse dovremmo dire “è stato”, visto che la fine del rapporto dovrebbe essere ormai vicina?) all’attuale numero 1 del mondo. Un supercoach di provata esperienza che dovrà servire a far crescere e maturare ancora un po’ quel ragazzo di Carrara che pure ha mostrato di avere ancora margini di miglioramento notevoli, nonostante da un paio di anni stia stabilmente nell’elite mondiale.
La collaborazione, come riportato da Spaziotennis.com, dovrebbe partire già nelle prossime settimane, appena passata la campagna di Davis, quando Musetti raggiungerà Montecarlo per svolgere la preparazione invernale. E per Lorenzo, che ha ancora tanti obiettivi da inseguire in questa fine d’anno 2025 (ad Atene deve vincere il torneo per qualificarsi alle Nitto ATP Finals, poi ci sarà la Davis dove, in assenza di Sinner, lui e Berrettini dovranno trascinare l’Italia verso il terzo titolo consecutivo), sarà davvero l’inizio di un nuovo importante capitolo.
Perlas, una carriera di primissimo livello: ha avuto anche Fognini
Per chi si domanda cosa abbia fatto José Perlas nel corso della sua carriera da tecnico, allora tanto vale partire proprio dalla Davis, quella vinta come capitano non giocatore della Spagna nel 2000 e nel 2004. Quanto ai giocatori passati sotto le sue grinfie, e che ha allenato e seguito personalmente, almeno due nomi svettano su tutti: Carlos Moya, diventato poi tecnico di Nadal dopo la fine del sodalizio con lo zio Toni (c’era Perlas allenatore quando Moya vinse il Roland Garros nel 1998), e poi Albert Costa, un altro capace di portare la bandiera iberica sul tetto dello Chatrier nel 2002.
Altri tennisti famosi con i quali ha lavorato Perlas sono Guillermo Coria, Juan Carlos Ferrero (attuale tecnico di Carlos Alcaraz), Janko Tipsarevic e pure Fabio Fognini, con il quale il rapporto di lavoro è durato 5 stagioni, gli anni della massima crescita del ligure che di lì a poco avrebbe sfondato nella top 10 mondiale. L’ultimo giocatore col quale Perlas ha avuto a che fare è stato Dusan Lajovic, che dopo un buon inizio di carriera s’è un po’ smarrito.
Musetti ha deciso di alzare l’asticella un po’ più su
Musetti non rinuncerà a proseguire il suo rapporto storico con Simone Tartarini, che numeri alla mano continua a produrre dividendi notevoli. Non a caso il 2025, indipendentemente da come andranno le cose sull’asse Atene-Torino-Bologna, resta già da ora l’anno migliore da quando Lorenzo è sbarcato nel circuito ATP.
Non è la prima volta peraltro che Musetti si affida a una seconda guida all’interno del coaching staff: nell’ultimo biennio Corrado Barazzutti ha collaborato attivamente con Tartarini, in qualche modo finendo per essere partecipe dell’escalation verso i piani alti del ranking da parte del carrarino.
Perlas rappresenta un ulteriore upgrade, allo scopo di salire ulteriormente di qualità e continuità (forse il vero anello mancante del Muso), puntando a ritrovare quella vittoria che in un singolo torneo manca da tre anni (è in striscia aperta di 5 sconfitte consecutive in una finale). Il tecnico spagnolo non potrà che aiutare Lorenzo ha crescere e a superare anche i tanti momenti di blackout che lo hanno sin qui contraddistinto: una scelta ambiziosa per alzare una volta di più l’asticella.