Anche Alberto Nagel cede il passo al Montepaschi di Caltagirone e vende le sue azioni Mediobanca
- Postato il 16 settembre 2025
- Lobby
- Di Il Fatto Quotidiano
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Alla fine anche Alberto Nagel scende dalla nave. All’indomani del passaggio del 62,3% del capitale di Mediobanca nelle mani del Monte dei Paschi di Siena, l’amministratore delegato dell’istituto ha venduto sul mercato un pacchetto di 1 milione di azioni di Piazzetta Cuccia incassando 22 milioni euro. Come lui il direttore generale Francesco Saverio Vinci che ha ceduto un pacchetto di 400mila azioni incassando quasi 9 milioni, mentre il presidente Renato Pagliaro ha venduto altre 100mila azioni per 2,1 milioni. La notizia è arrivata nel giorno della riapertura dei termini dell’offerta di Siena su Mediobanca mentre il giorno prima Mps ha pagato il corrispettivo per le azioni consegnate. I titoli ceduti dai vertici di Piazzetta Cuccia sono le performance shares, ovvero le remunerazioni ricevute nell’arco di 25 anni.
Cresce intanto l’attesa per la riunione del Consiglio di amministrazione di Mediobanca in programma per giovedì 18 settembre, con l’incognita sulle dimissioni di Nagel. Secondo Adnkronos, nei corridoi di Piazzetta Cuccia si fanno sempre più frequenti due nomi, quelli di Gian Luca Sichel e di Vinci, considerati dai più come possibili ”traghettatori” in questa fase delicata. L’agenzia di Pippo Marra sottolinea come le ipotesi si rincorrono di ora in ora, in un contesto estremamente fluido e in costante evoluzione, “con riunioni e confronti senza sosta nelle ultime ore”. Al momento non ci sono candidature ufficiali, ma – sottolinea l’analista Pietro Calì sempre all’Adnkronos- una delle poche certezze è che resterà centrale la figura di Luigi Lovaglio: “Sta guidando l’offerta ostile e ha già chiarito di voler sostituire Nagel con un Ceo internazionale di alto profilo. Potrebbe quindi avere un ruolo di primo piano nel definire il nuovo assetto, depositando entro il 3 ottobre 2025 la lista dei candidati al board, compreso il nome del futuro amministratore delegato”. Per valorizzare i marchi di Mediobanca, secondo Calì, l’integrazione dovrà avvenire in modo graduale, mantenendo inizialmente distinte le identità: Mps come polo del retail domestico e Mediobanca come punto di riferimento per l’investment banking. Diversamente, il rischio sarebbe quello di diluire il valore di uno dei due brand.
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