Ance Genova, Giulio Musso rieletto presidente
- Postato il 15 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Giulio Musso è stato rieletto presidente di Ance Genova all’unanimità. L’assemblea dei costruttori genovesi si è riunita ieri pomeriggio, 14 ottobre, nella sede di via Roma. Confermati anche i vicepresidenti per il prossimo quadriennio.
Durante i lavori dell’assemblea è stato fatto il punto sull’andamento del mercato delle costruzioni, che rappresenta in provincia il primo comparto economico produttivo privato, con una incidenza sul pil maggiore del 12%, cresciuto più del valore medio regionale.
A Genova nel 2024 il numero delle imprese attive è ancora aumentato, superando le 2.000 unità, così come il numero degli addetti diretti occupati, che ha raggiunto il valore record di 14.629 operai attivi, con oltre 14,5 milioni di ore lavorate.
In particolare, sul fronte dei lavori pubblici, grande motore della spinta produttiva è stato il Comune di Genova, con ben 88 interventi attivi per 861,8 milioni di euro, di cui oltre 620 finanziati dal Pnrr, affidati per l’85% a imprese locali.
Per quanto riguarda l’edilizia privata, dopo il boom degli scorsi anni legato agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni, si è assistito nell’anno a una forte contrazione delle opere di manutenzione straordinaria residenziale, calate del 22%.
Guardando al 2025, il settore delle costruzioni in Liguria entra in una fase di transizione: la conclusione delle procedure di assegnazione dei bandi Pnrr potrebbe portare a una flessione degli investimenti, stimata al -6% a livello regionale. Nonostante questo, l’occupazione dovrebbe mantenersi stabile, grazie ai numerosi cantieri ancora in corso.
“Stiamo assistendo ad una sensibile riduzione delle nuove procedure di gara, che al momento non incidono sulle condizioni occupazionali delle nostre imprese, ancora impegnate nella conclusione degli appalti Pnrr − sottolinea Giulio Musso, rilevando come sia − assolutamente essenziale programmare sin d’ora gli investimenti per dare continuità allo sviluppo economico della nostra comunità. La sfida è soprattutto legata alla emergenza abitativa, piano casa, che vede la necessità improrogabile di dare soddisfazione alla forte domanda di alloggi sia in locazione che in acquisto, particolarmente per le fasce meno abbienti, attraverso adeguati piani di edilizia residenziale pubblica e sociale. Piani che riteniamo si possano realizzare solo con accordi di partenariato pubblico-privato, che consentano di riqualificare gli edifici pubblici con finanziamenti privati, che siano però sostenibili dal punto di vista finanziario. Questi interventi saranno essenziali per garantire la rigenerazione urbana di importanti parti della Città, sul modello di quanto si sta facendo nel quartiere di Begato dopo la demolizione della diga”.