Anarchici della Baracca: la memoria è impegno per i liceali reggini alla Camera

  • Postato il 15 maggio 2025
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Anarchici della Baracca: la memoria è impegno per i liceali reggini alla Camera

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Il caso degli Anarchici della Baracca: alla Camera i liceali reggini chiedono la verità sulle stragi insolute. La studentessa «Davanti a questi fatti non potevamo restare indifferenti».


Ha il volto e la voce di Virginia Fatima Bueti, studentessa del Liceo Statale Tommaso Gulli di Reggio Calabria, la memoria che diventa impegno e la richiesta incessante di verità sulle stragi ancora insolute. Come quella di Gioia Tauro avvenuta il 22 luglio del 1970, al centro del lavoro presentato dai liceali, che gli è valsa una menzione speciale al Concorso nazionale “Traccia di memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi.

PER IL CASO DEGLI ANARCHICI DELLA BARACCA, L’IMPEGNO DI VIRGINIA, RAPPRESENTANTE DEI LICEALI REGGINI, DAVANTI ALLE ALTE CARICHE DELLO STATO

A Montecitorio, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, oltre che del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, Virginia ha spiegato le ragioni di un lavoro di ricerca su fatti avvenuti nella sua regione, che non sono stati assolutamente marginali – come spesso si tende a credere – rispetto alla storia che ha segnato l’intero Paese. Ma, anzi, sono uniti tra loro da un filo che è evidente abbiano un’unica matrice.

«Il nostro video in memoria di Giovanni Aricò e degli anarchici della Baracca – ha spiegato la studentessa – vuole ricordare la triste vicenda di cui furono vittime non solo Giovanni Aricò insieme alla moglie Annelise Borth, ma anche tre loro amici: Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Locelso, che avevano svolto un’inchiesta di controinformazione durante i fatti di Reggio del luglio 1970, nel tentativo di recarsi a Roma per consegnare la documentazione raccolta ai compagni anarchici. I cinque giovani persero la vita in uno strano incidente stradale il 26 settembre del 1970 e i documenti che stavano trasportando non furono mai più ritrovati».

«Prima di partire Giovanni Aricò, che aveva subito telefonate minatorie, pedinamenti, agguati, l’assalto e la devastazione della sede delle riunioni, rivelò alla madre che aveva acquisito prove scottanti tali da far tremare l’Italia. In questi documenti, comprendenti anche numerose fotografie, erano emerse anche delle connessioni tra malavita e i gruppi di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale che si erano infiltrati nella rivolta popolare della città dello Stretto».

IL LEGAME CON LA STRAGE FERROVIARIA DI GIOIA TAURO

E in quei documenti che i cinque ragazzi avrebbero dovuto consegnare all’avvocato Edoardo Di Giovanni, probabilmente si faceva riferimento anche alla strage ferroviaria di Gioia Tauro, alla quale gli studenti hanno dedicato un altro video. «Il deragliamento del treno del Sole ebbe un bilancio pesantissimo – ha continuato Virginia -. Provocò sei vittime e oltre 70 feriti. Inizialmente, considerato disastro colposo, il caso fu riaperto dopo molti anni in seguito alle dichiarazioni di un pentito nell’ambito di una indagine sulla ‘ndrangheta calabrese. Si trattò, in entrambi i casi, di avvenimenti che nella loro estrema drammaticità sono espressione di una verità legata alla strategia della tensione che caratterizzò la storia del nostro Paese negli anni difficili degli attentati terroristici».

REGGIO CALABRIA: LABORATORIO PER L’EVERSIONE E LA MALAVITA

Per i liceali del Gulli, Reggio Calabria e la sua provincia diventarono un laboratorio per l’estrema destra eversiva in connubio con la malavita locale. E per squarciare il velo di bugie, omissioni e depistaggi ci vollero anni di faticose indagini da parte della magistratura e ancora oggi molte verità restano celate. In particolare non si conoscono i mandanti della strage ferroviaria e analogamente molte zone d’ombra rimangono sull’incidente stradale che coinvolse l’auto su cui viaggiano i cinque giovani anarchici.

L’APPELLO ALLA VERITÀ E ALLA GIUSTIZIA DEI LICEALI REGGINI PER IL CASO DEGLI ANARCHICI DELLA BARACCA

«Per questo motivo – ha concluso Virginia – ricordare è fondamentale, non solo per non dimenticare ma anche e soprattutto per testimoniare la volontà di voler fare luce su avvenimenti ancora non pienamente chiariti e che reclamano giustizia. Conoscere le complesse vicende storiche del nostro Paese negli anni del terrorismo ci ha fatto comprendere quanto la democrazia sia una conquista mai definitiva e mai stabile e davanti a questi fatti non potevamo restare indifferenti dal momento che a farne da sfondo sono stati proprio la nostra città, le nostre vie, luoghi che ci appartengono».

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