Amt, sindacati all’attacco: “Mancanza di comunicazione e confronto dai vertici aziendali”
- Postato il 29 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Se questo, per qualcuno, rappresenta un sistema di relazioni industriali corretto e soprattutto efficace, crediamo sia completamente fuori strada”. A distanza di una settimana dalla presentazione del piano tariffario di Amt e alla notizia della nomina, da parte della Camera di Commercio, dell’esperto che si occuperà della composizione negoziata della crisi aziendale, i sindacati del trasporto pubblico Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal scrivono ai vertici di Amt Genova lamentando mancanza di comunicazione e di ascolto nei confronti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
“Da quasi 100 anni Amt è un’unica azienda che offre alla Città di Genova, oggi anche al servizio metropolitano, un servizio di trasporto pubblico locale che, tra mille difficoltà quotidiane, ha sempre reso possibile l’effettivo esercizio del diritto alla mobilità, che ricordiamo è un diritto primario previsto dalla Costituzione – si legge nella lunga nota – tutte le priorità legate al servizio rappresentano il fine e il dovere di ogni azienda di tpl, attraverso le sue direzioni, e di tutti i suoi dipendenti, ad oggi, purtroppo, sembrano ricordarlo solo i lavoratori che quotidianamente, attraverso il loro personale spirito di sacrificio, cercano di superare tutte le difficoltà derivanti da una totale mancanza di gestione delle esigenze e delle urgenze, che nel tpl sono quotidiane, legate al servizio offerto ai cittadini ed alle Lavoratrici e Lavoratori che lo rendono possibile“.
“Amt oggi, non è di fatto in grado di relazionarsi con chi rappresenta i lavoratori cercando di trovare soluzioni ai mille problemi che emergono ogni giorno – proseguono i sindacati – questo vale sia per i vertici aziendali che per i vari dirigenti. Potremmo fare mille esempi pratici che confermano ciò che scriviamo ma ci limitiamo solo brevemente a riepilogarne alcuni: salubrità dei luoghi di lavoro; continui trasferimenti anche quando si potrebbero evitare; servizio e ferie nel periodo natalizio; mancanza pezzi di ricambio per far uscire le macchine e continua attività di “cannibalismo” sulle altre vetture; continui turni scoperti di guida e di verifica; consistenti modifiche ai turni senza convocazione COT; reinterpretazione degli accordi( vedi dei mancati cambio); sistema richiesta e concessione ferie; mancata puntuale programmazione del servizio che andrebbe integralmente coperto, mancanza per la quale si lasciano i lavoratori in balia degli eventi, causando situazione di conflitto con l’utenza e di rischio per i propri dipendenti“.
“Inoltre ci era stato detto che il piano industriale, sul quale si basa il piano di salvataggio di Amt, sarebbe stato condiviso con le organizzazioni sindacali che, allo stato, conoscono solo i capitoli sui quali poggerà ma non il contenuto – concludono – ovviamente, nel frattempo, dalla stampa apprendiamo che il Consiglio di Amministrazione ha già approvato il piano industriale e che la Camera di Commercio ha già nominato l’esperto che si occuperà della Composizione Negoziata della Crisi. Se questo, per qualcuno, rappresenta un sistema di relazioni industriali corretto e soprattutto efficace, crediamo sia completamente fuori strada”.
“Cara Amt, pena la tua ragion d’essere, ritorna ad essere un’azienda di trasporto pubblico locale che si occupa prioritariamente dei servizi che deve offrire alla città e di come i tuoi lavoratori debbano essere messi in condizione di farlo; questo è un tuo dovere e non un piacere”, concludono le organizzazioni sindacali.
Sulla lettera commenta la capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Alessandra Bianchi, che chiama in causa anche la giunta Salis. “Non è la prima volta che i sindacati esprimono il loro disappunto per quanto fa la giunta Salis, ma oggi è arrivata palese la loro preoccupazione per la gestione del nuovo corso Amt soprattutto per la mancata condivisione delle controverse decisioni da loro assunte. Non è la prima volta, poi, che notiamo come gli slogan sulla partecipazione delle parti sociali e dei cittadini alle decisioni dell’amministrazione siano un lontano ricordo, che valgono solo per le decisioni dove si cerca la complicità degli elettori, mentre su quelle che andrebbero realmente condivise Salis e compagni hanno già archiviato sotto la voce ‘promesse da campagna elettorale’. Una doppia morale che non diciamo noi, ma che leggiamo nel comunicato sindacale”.
“Non vorremmo che, anche questa volta, per nascondere ulteriori imbarazzi e malumori interni al campo largo, già alle prese con il termovalorizzatore – conclude Bianchi – si arrivasse all’ennesima sconvocazione del consiglio metropolitano. La giunta si assuma, per una volta, le responsabilità delle proprie scelte possibilmente senza silenziare le voci ritenute fuori dal coro o facendole accompagnare fuori dalla polizia locale. Proprio come è successo nel consiglio comunale di ieri e, guarda caso, a far saltare gli equilibri proprio una discussione sul tema delle tariffe Amt”.